Mal di schiena e psiche, dal sintomo all’equilibrio

Autore: Dott.ssa Luisa Merati

Secondo un approccio psicosomatico il sintomo dolore può essere affrontato con modalità terapeutiche che operano sulla globalità della persona 

Nell’ambito di un approccio psicosomatico alle manifestazioni patologiche, le varie componenti del nostro corpo svolgono una importante funzione rappresentativa di atteggiamenti o stati mentali. Nel caso dei muscoli, in generale questi indicano forza e potenza e rappresentano la possibilità di conquista del mondo esterno; le ossa, invece, danno struttura e stabilità al corpo, rendendo possibile la stazione eretta.
Entrambi determinano anche la postura e il portamento di una persona, che sono indicatori importanti delle caratteristiche di personalità: per esempio un incurvamento della schiena costringe a guardare verso il basso, producendo un atteggiamento di umiltà.
Nel percorso evolutivo di un individuo la posizione eretta e il guardare verso l’alto sono una tappa fondamentale e ciò che altera la postura è pertanto indicativo di una fase di regressione.

Dolore lombare, cosa rappresenta?

In alcuni momenti della vita tutti i pesi assunti, fardelli e responsabilità, possono portare la colonna vertebrale al centro di conflitti rimasti inconsci e che si esprimono somaticamente attraverso il dolore provocato dalla tensione della muscolatura lombare o dallo schiacciamento dei dischi intervertebrali.
I dolori articolari limitano i movimenti fino al totale irrigidimento, che rispecchia l’irrigidirsi a livello comportamentale, intellettuale e affettivo.
Quando i conflitti irrisolti si accumulano, uno degli organi più esposti è la colonna vertebrale: la lombalgia rivela spesso un sovraccarico di responsabilità, il sintomo dolore rappresenta quindi un segnale che costringe al riposo, mentre la Scoliosi può indicare invece una sorta di rassegnazione, in questo caso distruttiva, che curva la schiena.

Aggressività repressa e infiammazione

In alcuni casi l’aggressività repressa viene manifestata a livello articolare sotto forma di infiammazione che produce a sua volta una limitazione dei movimenti. Il peso può essere eccessivo e l’anello fibroso posto tra le vertebre cede, provocando un’ernia che ci rivela una pressione eccessiva sulla colonna vertebrale: si diviene allora incapaci di muoversi e di lottare, e il dolore diviene lancinante (Lombosciatalgia).
La schiena perde la sua elasticità; l’ernia preme sulle radici nervose provocando anche la limitazione del movimento delle gambe ed altre conseguenze sulla salute generale. In questi casi il nucleo molle dovrebbe essere liberato dalla pressione non solo a livello fisico ma anche a livello psichico.
La Lombalgia insorta acutamente è detta “colpo della strega”, ne va soggetto chi si lascia ”incantare” e porta pesi non suoi, riceve un colpo improvviso da dietro che gli fa perdere la mobilità (libertà) e nello stesso momento l’immobilità lo sottrae all’ingrato compito. Dato che queste affezioni costringono al riposo, è bene ascoltare le esigenze del corpo, abbandonare i pesi superflui e rimanere tranquilli.

Esercizi di visualizzazione

L’Ipnosi è uno stato di “trance” cioè un rilassamento profondo suscitato dal Terapeuta nel Paziente con opportune tecniche: durante lo stato di “trance” viene sollecitata quella parte del cervello deputata alla fantasia e all’immaginazione, per cui le visualizzazioni vengono recepite con maggior efficacia. Il terapeuta deve essere un Medico e/o Psicologo Ipnotista qualificato. Fa parte del percorso l’insegnamento dell’autoipnosi, metodica in cui il Paziente impara a riprodurre autonomamente il rilassamento e le visualizzazioni. Per questo tipo di situazioni con forte componente psicologica, nell’ambito di un percorso di supporto e counseling psicologico, possono rivelarsi utili alcuni esercizi di visualizzazione praticati in stato di Ipnosi:

  • Scaricare i pesi: stai facendo una passeggiata con uno zaino sulle spalle, lo zaino è molto pesante poiché hai previsto una passeggiata di molti giorni; ad un certo punto il sentiero diventa sempre più difficile e devi affrontare una salita, per raggiungere la tua meta devi compiere un percorso sempre più difficile; continui il cammino, sai che la tua meta vale la fatica; senti sempre di più il peso dello zaino sulla schiena; le cinghie premono sulle spalle e senti i muscoli che si tendono e dolgono; capisci che per raggiungere il tuo scopo devi liberarti dei pesi inutili; ti fermi apri lo zaino e lo svuoti; lasci dentro l’essenziale; quello che ti serve veramente e prosegui il cammino con passo più veloce e leggero; senti il corpo leggero e agile; le spalle finalmente libere e la schiena rilassata e libera sotto la carezza di un fresco venticello di montagna.
  • Bilanciare le parti: visualizzati in piedi, immagina un sottile e intenso raggio di luce che parte dal centro del cielo, passa attraverso la tua spina dorsale e raggiunge il centro della terra; senti che questo raggio bilancia il tuo lato destro e il tuo lato sinistro, il tuo lato attivo e il tuo lato ricettivo; senti che bilancia perfettamente anche la tua parte terrena materiale e la tua parte spirituale.

Oltre al lavoro di tipo psicologico/psicoterapeutico, in base anche alla gravità e acutezza dei sintomi, può essere opportuno accedere anche a trattamenti di tipo olistico (come l’Agopuntura o lo Shatsu) che operano sulla globalità della persona intesa come unità mente-corpo.


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