Glaucoma, l'importanza della prevenzione

Autore: Prof. Dott. Demetrio Spinelli

La prevenzione del Glaucoma riveste un ruolo fondamentale in quanto permette di individuare una malattia che spesso non viene percepita

Con il termine Glaucoma si indicano un gruppo di malattie oculari che causano un progressivo deterioramento del nervo ottico nel punto in cui questo lascia l’occhio per portare le informazioni visive al cervello.
Il Glaucoma evolve determinando un aumento della pressione oculare, pallore ed escavazione della testa del nervo ottico (papilla ottica) e una riduzione del campo visivo e dell’acutezza visiva. Se non diagnosticato e trattato tempestivamente il Glaucoma può portare alla Cecità. Rappresenta infatti la seconda causa di Cecità nel mondo: oggi si contano 4,5 milioni di persone affette da Glaucoma, mentre nel 2020 ne sono stimate 20 milioni.

Il Glaucoma cronico

Esistono diversi tipi di Glaucoma: malformativo (congenito), primario (ad angolo aperto e ad angolo stretto/ chiuso) e secondario. Il tipo di Glaucoma più comune è quello ad angolo aperto, detto anche Glaucoma cronico, che insorge dopo la quarta decade di vita, e la cui frequenza aumenta con l’età. È una malattia multifattoriale, sempre bilaterale, in cui ad una alterazione del trabecolato sclero-corneale (la cui porosità è sensibilmente ridotta), si associa una Neuropatia ottica primitiva progressiva che trova le sue origini a livello delle cellule ganglionari della retina. Essendo il Glaucoma asintomatico per lungo tempo, il Paziente non ha modo di avvertirne la presenza: la vista può essere eccellente, non sono presenti disturbi irritativi e l’occhio non è arrossato. Egli rischia quindi di esserne informato solo quando la malattia è già in uno stadio avanzato (ad esempio inciampa nei gradini e sbatte contro ostacoli come stipiti e sedie).

Chi è a rischio?

Data l’asintomaticità del Glaucoma cronico, tutte le persone di età superiore a 40 anni dovrebbero sottoporsi a una visita specialistica oculistica. Esistono per altro soggetti più a rischio di altri: i miopi, quelli con familiari più o meno stretti già affetti da Glaucoma, i Pazienti di razza africana, oltre a condizioni sistemiche quali Ipertensione generale, Malattie cardiovascolari, Diabete, Attacco Ischemico Transitorio e Apnea notturna. A rischio maggiore sono le persone affette da Ipertensione oculare, cioè da una pressione intraoculare superiore a 21 mmHg.
Vediamo quindi quali esami permettono di diagnosticare questa malattia.

La pressione oculare

La pressione, o tono, oculare è la pressione esistente all’interno del bulbo oculare, determinata dalla presenza di fluidi oculari, e in particolar modo dell’umor acqueo.
L’aumento della pressione oculare è attualmente il principale fattore di rischio per l’insorgenza del Glaucoma; il suo valore è variabile per ogni singolo soggetto e aumenta con l’avanzare dell’età.
La pressione oculare viene misurata con apposita strumentazione, il Tonometro, di cui esistono due tipi, a contatto e non a contatto. Nella Tonometria a contatto, lo strumento più usato è sicuramente il tonometro ad applanazione di Goldmann, che si basa sulla relazione tra pressione intraoculare e forza necessaria ad applanare una piccola superficie di cornea.
Nella Tonometria non a contatto, il Tonometro più diffuso è quello a soffio, in cui l’applanazione della cornea viene effettuata tramite un soffio d’aria; è una tecnica non invasiva, non prevede, a differenza della Tonometria a contatto, l’applicazione di anestesia locale, riduce a zero i rischi di trasmissione di infezioni e viene usata negli screening e nei bambini.


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