La pelle è un organo molto importante per la nostra salute; svolge infatti funzioni fondamentali per tutto l’organismo, tuttavia anche a causa della sua diretta esposizione all’ambiente, può essere coinvolta in una reazione allergica che può presentarsi in modi differenti.
Ogni tipo di manifestazione ha diverse possibili cause e diverse forme di gravità, dalle più lievi alle più severe. Essere a conoscenza delle caratteristiche delle forme più frequenti, come Dermatite atopica, Dermatite da contatto e Orticaria può significare, per chi ne è affetto, coglierne gli aspetti più rilevanti e riferirli in modo corretto al proprio Dermatologo per un appropriato inquadramento diagnostico e per impostare la migliore terapia.
Se la cute è infiammata
Il termine Dermatite deriva dal greco “derma” (pelle) e “itis” (infiammazione) e pertanto si riferisce a un’infiammazione localizzata nella cute caratterizzata, soprattutto nelle fasi acute, da Eritema e formazione di vescicole pruriginose. A queste manifestazioni si accompagnano secchezza, ispessimento della pelle e fissurazioni, ovvero lesioni di forma lineare localizzate nella cute.
È possibile distinguere due tipi principali di Dermatite in base alla loro causa e storia naturale: la Dermatite atopica e da contatto.
Dermatite atopica
È una delle forme principali di Dermatite (o Eczema) e una delle più comuni malattie cutanee: colpisce infatti il 10-20% dei bambini e l’1-3% della popolazione adulta. Guarisce alla pubertà approssimativamente nel 60% dei casi.
La Dermatite atopica comprende la forma allergica e quella non allergica. La prima è la forma più frequente con un esordio molto precoce e una prevalenza maggiore nei soggetti di sesso maschile. Tale forma si caratterizza per la positività ai Test allergici cutanei e la presenza di livelli di IgE totali molto elevati.
La forma non allergica si manifesta soprattutto nelle femmine ed è caratterizzata dalla negatività ai Test allergici cutanei. Un’altra forma di Dermatite atopica è quella in cui si osserva un’associazione con sintomi respiratori (Asma bronchiale e Rinite) ed è presente una sensibilizzazione allergica ad allergeni alimentari o respiratori.
Quali sono le cause?
I fattori che portano all’insorgenza della Dermatite atopica sono molteplici e non del tutto chiari. La perdita dell’integrità della barriera cutanea rappresenta uno dei fenomeni scatenanti la malattia; ciò può essere dovuto a fattori genetici: alterazione nell’espressione o nella funzionalità di componenti della barriera cutanea, deficit di ceramidi (i grassi che sono normalmente presenti nella pelle) con una conseguente perdita della funzione barriera della cute, ovvero la capacità di trattenere acqua e di proteggerci dagli agenti esterni.
È per questo che la pelle di un atopico è più secca, sensibile e reattiva a stimoli esterni. Nello sviluppo della Dermatite atopica sono coinvolti anche fattori ambientali come esposizione ad allergeni, irritanti (inclusa acqua “dura”), infezioni, alterazioni emozionali e abitudini di vita.
Se colpisce i bambini
Si ritiene che una mancata sollecitazione del sistema immunitario in età infantile possa essere la causa di un aumento di casi di Dermatite negli ultimi anni: questa teoria, definita “ipotesi dell’igiene”, è supportata dal fatto che bambini cresciuti in ambiente agricolo, più esposti dunque ad animali, allergeni derivati da piante, microflora e cosi via, sembrano avere meno probabilità di sviluppare malattie a base allergica e anche Dermatite atopica.La Dermatite atopica insorge generalmente in età infantile con lesioni eczematose associate a prurito, che possono interessare ogni area corporea, ma solitamente seguono una distribuzione e una morfologia specifica legata all’età. In caso di comparsa della Dermatite atopica occorre rivolgersi al Pediatra e al Dermatologo.
Come si cura
Quando il prurito è intenso e turba il sonno del bambino, il Dermatologo consiglierà gli antistaminici che non sono in grado di curare la malattia, ma contrastano il prurito grazie al loro effetto sedativo.
Cardine della terapia è una corretta igiene che prevede l’utilizzo di detergenti in formulazioni non irritanti e ipoallergeniche (da preferire le formulazioni in olii), con un pH nei limiti del fisiologico (circa 6). I lavaggi devono essere di breve durata (inferiore a 5 minuti), l’acqua non deve essere troppo calda (ideale è 34°-35° C) perché il calore aumenta il prurito.
Altro punto fondamentale della terapia è l’utilizzo di emollienti topici che devono essere applicati quotidianamente (preferibilmente subito dopo il lavaggio) per attenuare l’infiammazione e controllare il prurito. Quando l’infiammazione è più intensa, andrà utilizzata una crema a base di cortisone o di creme che appartengono alla categoria degli inibitori della calcineurina, il cui utilizzo è da preferire rispetto a quello dei cortisonici in quanto non provocano assottigliamento della pelle, in particolare per aree delicate del corpo e per trattamenti protratti.