Sclerosi Multipla, le nuove terapie

Autore: Dott.ssa Daniela CurròProf. Gianluigi Mancardi

Fino al 1993 non esisteva alcun tipo di terapia in grado di modificarne il decorso clinico, oggi sono ben dieci i farmaci approvati in Italia

La Sclerosi Multipla è una malattia infiammatoria cronica del sistema nervoso centrale caratterizzata dalla scomparsa della mielina, la sostanza fondamentale della guaina che riveste le fibre nervose, ed è purtroppo causa di disabilità nella popolazione giovane adulta. Sebbene le sue cause restino ad oggi sconosciute, gli studi suggeriscono che si tratti di una malattia autoimmunitaria, risultato di una complessa interazione tra influenze ambientali e genetiche. Tutte le strategie terapeutiche trovano pertanto la loro giustificazione teorica nel suo inquadramento fra le Malattie autoimmuni.
Fino al 1993 non esisteva alcun tipo di terapia in grado di modificare il decorso clinico della patologia, oggi, 20 anni dopo, sono ben dieci i farmaci approvati in Italia per il trattamento della Sclerosi Multipla. L’introduzione di tali farmaci ha radicalmente cambiato la storia della patologia, almeno per quanto riguarda la forma di malattia a ricadute e remissioni, caratterizzata da presenza di infiammazione attiva. Più difficile rimane il trattamento delle forme progressive che conducono ad un progressivo accumulo di disabilità. Vediamo insieme le caratteristiche di alcuni tra i farmaci attualmente approvati.

Interferone

L’interferone beta (INFbeta) è il primo farmaco approvato per il trattamento della Sclerosi Multipla ed oggi il più largamente utilizzato, di cui esistono tre formulazioni. La sua azione terapeutica si esplica grazie alla capacità di ridurre la produzione di sostanze proinfiammatorie e la migrazione di cellule infiammatorie all’interno del Sistema Nervoso Centrale. Tale terapia è in grado di ridurre la frequenza delle ricadute di malattia del 30% circa e il numero di nuove lesioni riscontrabili da Risonanza Magnetica encefalica. Gli effetti collaterali più frequenti sono sintomi simil-influenzali che compaiono dopo l’iniezione e si risolvono nel giro di 24 ore, tendendo a ridursi fino a scomparire dopo i primi mesi di trattamento. A breve termine dovrebbe essere disponibile in commercio anche un’altra formulazione di INFbeta che consentirà una riduzione della frequenza di somministrazione che sarà bimensile. 


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