Pressione arteriosa, quale controllo?

Autore: Dott. Fabio AngeliDott. Gian Francesco Mureddu

L’Ipertensione arteriosa è uno dei principali fattori di rischio per le Malattie cardiovascolari

Per “pressione arteriosa”, comunemente chiamata anche “pressione del sangue”, si intende la forza che viene esercitata dal sangue contro la parete delle arterie. Ad ogni pulsazione del cuore, il sangue viene spinto fuori dal ventricolo sinistro e, passando per la valvola aortica, si diffonde a tutto il corpo tramite una rete di arterie. In particolare, quando il sangue passa nelle arterie grazie alla sistole del cuore si registra la pressione arteriosa più alta chiamata anche “sistolica” o “massima”. Quando invece il cuore si dilata (diastole) tra un battito e l’altro per riempirsi di sangue proveniente dal sistema venoso (che poi verrà espulso con il battito successivo), la forza che si registra all’interno delle arterie viene chiamata pressione “diastolica” o “minima”.
Generalmente, la pressione arteriosa si registra a livello del braccio sinistro e viene indicata da due numeri (l’unità di misura per convenzione è il millimetro di mercurio, mmHg): il valore più alto per la pressione arteriosa sistolica e il valore più basso per la pressione arteriosa diastolica (esempio: 110/70 mmHg). Se questi valori sono uguali o maggiori a 140 per la pressione massima e/o 90 per la pressione minima si parla di Ipertensione arteriosa.

Un problema sociale

L’Ipertensione arteriosa è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari. Per tale motivo rappresenta anche un importante problema sociale sia perché è in continua crescita, sia perché genera enormi costi economici, proprio per le gravi complicanze cardiovascolari che è in grado di indurre. L’Ipertensione arteriosa, infatti, può causare Ictus, Infarto del miocardio, Scompenso cardiaco, Aneurismi cerebrali, Arteriopatie periferiche e Insufficienza renale. I risultati di numerose indagini hanno dimostrato che, ad ogni età, il rischio di Malattia cardiovascolare (sia cardiaca che cerebrale), aumenta linearmente con i valori di pressione arteriosa.
L’impatto dell’Ipertensione arteriosa sulla salute pubblica è destinato a crescere ulteriormente nel mondo sia per il costante aumento della vita media nei Paesi sviluppati che per la riduzione della mortalità infantile in quelli in via di sviluppo.

Le cause

Nella maggioranza dei casi, l’Ipertensione arteriosa è provocata dal funzionamento difettoso dei meccanismi che hanno il compito di mantenere in equilibrio i valori pressori. In questi casi, l’Ipertensione arteriosa viene definita “essenziale”.
In circa il 5% dei Pazienti affetti da Ipertensione arteriosa, è possibile individuare una causa specifica (organica) dell’Ipertensione. In questi soggetti si parla di Ipertensione secondaria e molto spesso la causa di Ipertensione è una malattia del rene o dell’apparato endocrino. In altri casi la causa dell’Ipertensione è ascrivibile a restringimenti localizzati delle arterie. 


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