Autore: Dott.ssa Luisa Merati

 

L’Insonnia non è un problema esclusivamente notturno 

Le ore di sonno necessarie sono dai 6 a 8 ma naturalmente è un range molto indicativo. La definizione di Insonnia è infatti legata a valutazioni soggettive: il vero punto è quanto il soggetto si sente stanco il giorno dopo.
La maggior parte delle classificazioni distinguono, accanto ad una Insonnia occasionale, le Insonnie “vere”, distinte in primitive, ossia prive di una relazione con altre cause, e secondarie cioè dipendenti da disturbi fisici o psichici. Il disturbo relativo al riposo notturno può inoltre riguardare sia la qualità che la quantità di sonno. I principali tipi di Insonnia sono:

  • difficoltà di addormentamento;
  • risvegli notturni frequenti e brevi;
  • uno o più risvegli prolungati;
  • risveglio mattutino precoce.

Le cause sono soprattutto psicologiche ma vi possono essere cause organiche come Ipertiroidismo, Disturbi del respiro, Cardiopatie e Insufficienza renale.
L’Insonnia iniziale è solitamente tipica delle sindromi ansiose, quella terminale della Depressione, quella intermedia può essere caratteristica di entrambe. L’ansia è infatti una forma di ipervigilanza e pertanto conduce ad una esasperazione dell’attenzione. Nel caso della Depressione invece, se si considera il sonno come un istinto, l’Insonnia potrebbe rientrare in quel quadro di globale perdita degli istinti caratteristica della persona depressa; se consideriamo il sonno come una funzione di recupero, potremmo vedere nell’Insonnia la prima e più importante delle somatizzazioni depressive, può essere l’espressione a livello somatico di un conflitto invece psichico.

Le caratteristiche di chi soffre di Insonnia

In generale le persone che soffrono abitualmente di Insonnia hanno alcune caratteristiche comuni e sono:

  • dominate da un desiderio di iperattività, insoddisfatte della propria vita e vorrebbero prolungarla anche nelle ore di sonno;
  • temono gli eventi improvvisi, non si lasciano andare alle emozioni;
  • ipercontrollate, timorose dei momenti di abbandono, preferiscono inconsciamente stare sveglie per una necessità di controllo della situazione;
  • temono l’istintualità, e spesso allontanano da sé la sessualità come momento in cui lasciarsi andare;
  • temono la passività;
  • temono la notte che è portatrice di fantasmi negativi e/o aggressivi;
  • temono la propria aggressività rimossa ed espressa a volte nei sogni e negli incubi;
  • attribuiscono un potere superiore alla mente rispetto al corpo.