Dopo due anni di pandemia ci ritroviamo ad affrontare conseguenze, ampiamente prevedibili che, tuttavia, non avevamo contemplato. Parliamo dell’impatto che questi due anni hanno avuto sulla nostra mente e sul nostro corpo e, in particolare, parliamo di Insonnia.
Cos’è l’Insonnia?
L’organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’Insonnia come una condizione caratterizzata da una ripetuta difficoltà ad iniziare e/o a mantenere il sonno. Si manifesta per almeno tre notti la settimana ed è asso-ciata, durante il giorno, ad una sensazione di fatica, stanchezza o inefficienza. In Italia sono ben 12 milioni le persone che soffrono di Disturbi del sonno: secondo i dati dell’Associazione Italiana per la Medicina del Sonno (AIMS), infatti, circa un adulto su quattro soffre di Insonnia cronica o transitoria e la cifra, purtroppo, è in aumento. Nella maggior parte dei casi i Disturbi del sonno possono essere affrontati andando a modificare i comportamenti disfunzionali che per molti individui hanno innescato un circolo vizioso dal quale si fa fatica ad uscire.
Importante la qualità del sonno
Dormire è un’attività che mediamente occupa un terzo della nostra vita. La qualità dei restanti due terzi, infatti, dipende molto da quanto e come dormiamo. Durante il sonno si svolgono processi essenziali per il corretto funzionamento fisico e mentale del nostro organismo: vengono selezionate le informazioni recepite durante la veglia, si consolidano quelle utili e si apprende.
Il cervello viene “ripulito” dalle scorie tossiche accumulate; inoltre, la rigenerazione dei tessuti danneggiati è molto più efficace e rapida e le ferite chirurgiche tendono a guarire prima. Quando riposiamo, vengono prodotti anche ormoni indispensabili per lo sviluppo psico-fisico come, ad esempio, l’ormone della crescita GH e la leptina, regolatore del senso di sazietà. Se ciò non bastasse, si evidenzia una relazione diretta tra riduzione delle ore di sonno e Obesità, sia negli adulti che nei bambini. I dati a nostra disposizione indicano che l’Insonnia è un fattore di rischio non solo per patologie psichiatriche come Ansia e Depressione, ma anche per Malattie metaboliche, cardiovascolari e neurologiche. Infine, diminuisce le capacità di prestazione in ambito scolastico e lavorativo con ricadute negative sulla sfera familiare e relazionale.
Se l’Insonnia è passeggera...
Un’Insonnia di breve durata è generalmente definita acuta e transitoria ed è spesso associata a fattori esterni stressanti quali lutti, preoccupazioni, difficoltà lavorative e relazionali. ... oppure cronica Le condizioni che tendono a cronicizzare questo disturbo vanno ricercate dentro noi stessi, siamo noi, infatti, che spesso mettiamo in campo comportamenti disfunzionali per cercare di sconfiggerlo! Queste contromisure derivano da convinzioni errate a proposito del nostro sonno, ed è proprio su questi aspetti che interviene la Terapia cognitivo comportamentale per l’insonnia CBT-I (Cognitive Behavior Therapy for Insomnia).