Il sonno è indispensabile alla vita, rappresenta una condizione fisiologica regolata da un suo ritmo specifico. Si può considerare come una spontanea, e necessaria, interruzione delle attività tipiche della veglia, cioè della vita cosciente e di relazione.
Il momento del sonno è accompagnato e caratterizzato da variazioni fisiologiche soprattutto metaboliche, dal rallentamento del battito cardiaco, da una diminuzione della frequenza degli atti respiratori e dall’abbassamento della temperatura corporea.
Le fasi del sonno
Come si può vedere nel tracciato dell’Elettroencefalogramma, il sonno è caratterizzato da una fase (detta non REM) di sonno lento e sincronizzato ed una fase (REM) di sonno rapido, desincronizzato; REM, sta per “Rapid Eyes Mouvement” ossia movimenti rapidi oculari. Quest’ultima fase è caratterizzata da ritmi rapidi nell’Elettroencefalogramma, oltre che appunto dai movimenti rapidi oculari, tipici della fase dei sogni ed è accompagnato, a differenza del sonno lento, dalla perdita del tono posturale, l’innalzamento dei metabolismi (temperatura corporea, ritmo cardiaco e respiratorio, pressione arteriosa, ecc.). Il sonno rapido rimane costante e rappresenta un quinto del sonno totale, fase REM e non REM si susseguono 4-6 volte per notte ogni 1-2 ore.
Quando il sonno è alterato
L’alterazione di questa interazione determina una turba del sonno. In termini neurofisiologici si assiste ad una riduzione delle fasi di sonno lento con relativa maggior rapidità ad arrivare al sonno REM. Per quanto riguarda la fase REM i “buoni” dormitori si distinguono dai “cattivi” dormitori per una maggior quantità di sonno REM.
Tra gli ormoni che intervengono nell’induzione del sonno svolge un ruolo primario la serotonina mentre la noradrenalina svolgerebbe un ruolo essenziale nel sogno.
Da un altro punto di vista possiamo considerare la fase non REM come preparatoria ad una fase (esecutoria REM) di soddisfazione dell’istinto (sogni). I disturbi del sonno si possono considerare come disturbi di questo ritmico alternarsi di fasi preparatorie e consumatorie.
Il punto di vista psicoanalitico
Da un punto di vista psicoanalitico possiamo riferirci al senso che assume il sonno per l’individuo: predominano due elementi, il primo legato all’angoscia di morte legata al dormire (il sonno è stato paragonato ad una “piccola morte”), il secondo al desiderio di ritorno alla fusione con la madre, desiderio ambivalente di fusione con il seno materno. A questa stregua ci si potrebbe chiedere se il bicchiere di latte che favorisce il sonno è utile perché simbolizza il seno materno o perché contiene un alto contenuto di triptofano precursore della serotonina.