Disturbi alimentari nei bambini e adolescenti

Autore: Dott. F. RossiDott.ssa K. MarzaduriDott. M. SantiniDott. E. LancianeseDott. A. PognaniDott. L. GuerraDott. S. FerriDott. Be. ValerianiDott. G. FarnetiDott. F. MorchioDott. M. GaliziaDott. D.M. CordelliDott. A. Parmeggiani

Un Test sul benessere

All’interno dell’ U.O. di Neuropsichiatria Infantile presso i servizi del reparto, Day Hospital e Ambulatorio del Centro Regionale dei Disturbi del Comportamento Alimentare, viene utilizzato un Test sul benessere psicologico PWB (Psychological Well- Being Scales) per valutare lo status di benessere dei Pazienti, al momento dell’ingresso e in dimissione, per valutare un potenziale miglioramento del benessere psicofisico anche attraverso l’utilizzo di questo Test. Lo scopo di questo Test è di valutare se, a seguito del trattamento in ricovero semi-residenziale, Day Hospital, vi siano differenze di status di benessere psicofisico in base ai differenti Disturbi alimentari. Presso la struttura in Day Hospital vengono ricoverati adolescenti con età variabile dai 13 ai 18 anni, con differenti Disturbi alimentari, non vi è una distinzione in base al sesso, possono soffrirne indistintamente sia maschi che femmine ed a qualunque età.

Quale approccio?

A seguito di ricovero presso il Day Hospital, abbiamo riscontrato nei Pazienti con disturbo BED ed EDNOS, un aumento nel controllo dell’ambiente che li circonda. I Pazienti riescono a sfruttare e rendere consone
le opportunità offerte dall’ambiente dove vivono.
Per ottenere una buona efficacia terapeutica è necessario un approccio psico-nutrizionale multidisciplinare integrato, che comprenda la presenza di figure specializzate.
Il trattamento dei Disturbi del comportamento alimentare si basa sull’integrazione tra interventi psicoterapici, nutrizionali, riabilitativi, educativi e farmacologici e, se necessario, attraverso una presa in carico da parte di un Team multidisciplinare, composto da figure con competenze diverse (Neuropsichiatra infantile, Pediatra, Nutrizionista/Dietista, Psicologo).

La risposta dei Pazienti

I Pazienti con Anoressia nervosa avviano la loro crescita personale e le loro potenzialità, attivando una propensione positiva per il futuro e una più ampia conoscenza del sé, inoltre si avviano verso una propria autonomia con spiccata consapevolezza delle proprie potenzialità e qualità. Altri aspetti importanti sono una maggiore empatia verso gli altri, un’apertura all’affettività e alle relazioni anche intime.

Valutare il quadro complessivo

Gli Specialisti che accolgono il Paziente con Disturbo alimentare devono considerare se vi siano altre cause responsabili del Disturbo alimentare tra cui problemi psicologi o medici come problematiche alla tiroide o gastroenteriche, disturbi d’ansia, disturbi depressivi, utilizzo di farmaci o di sostanze, disturbi di personalità o altri.
Oltre a valutare se coesistano cause, è necessario conoscere quelle che possono essere le conseguenze di un Disturbo alimentare per il quale la qualità della vita viene compromessa e conseguentemente compaiono ritiro sociale, bassa autostima, difficoltà nella gestione delle quotidianità, interessi e prospettive nei confronti della vita di tutti i giorni, incapacità nella crescita e disinteresse nella propria vita. Questi sono tutti gli aspetti che vengono valutati tramite il Test somministrato ai Pazienti, oltre agli aspetti psicologi che vengono individuati e definiti.
Con il trattamento ospedaliero, a seguito della somministrazione del Test PWB (Scala del benessere Psicologico), sarà possibile lavorare su quegli aspetti specifici che dovranno essere migliorati con trattamenti specifici e mirati, valutando anche nel momento di dimissione quali aspetti sono stati modificati e in quale misura.
Non esiste un’età specifica di esordio del disturbo, può avvenire nell’età evolutiva, adolescenziale ma anche in età adulta, il PWB è somministrabile a qualunque età ma solamente da Psicologi e/o Psicoterapeuti abilitati alla professione.

Il ruolo del genitore

Il genitore che riceve una diagnosi di Disturbo alimentare per il proprio figlio o figlia, dovrà valutare insieme al Terapeuta un percorso di sostegno e supporto alla genitorialità, nel quale verranno dati consigli e suggerimenti sulle modalità di interazione, modalità di gestione di tutti i momenti delicati come i pasti, lo shopping, uscite sia per svago che per consumo dei pasti, la spesa al supermercato e tutte quelle attività di normale gestione quotidiana che invece necessitano di cambiamenti e attenzioni.
Il sistema famigliare deve essere supportato e aiutato, i genitori devono sentirsi coinvolti, quando è possibile, per imparare a gestire le dinamiche del figlio e migliorare la relazione.


« Pagina precedente 2/2 Pagina successiva