Il sonno rappresenta un momento fondamentale nel ritmo biologico della persona e in particolare nei bambini, il sonno apporta benefici utili ad una crescita armoniosa ed equilibrata, in particolare da un punto di vista dell’apprendimento e dello sviluppo cognitivo.
I genitori devono quindi essere ben consapevoli dell’importanza, anche per i più piccoli, di un buon sonno ristoratore sia in termini di qualità che di quantità.
La durata ottimale del sonno
Inaspettatamente circa il 35-40% dei bambini soffre, durante la crescita, di problemi legati alla mancanza di sonno; la percentuale aumenta in modo particolare nel primo anno di vita, quando la richiesta di latte diventa frequente anche durante la notte.
Pur considerando le molteplici variazioni soggettive, i Ricercatori hanno definito in linea di massima i periodi medi di sonno indicati per un bambino:
- fino a 12 mesi: 14-18 ore compresi il giorno e la notte;
- da 1 a 5 anni: 12-14 ore distribuite nelle 24 ore;
- da 6 a 10 anni: 10-12 ore al giorno;
- da 11 a 18 anni: 8-10 ore al giorno.
Se il sonno non è regolare
D’altra parte, in assenza di un sonno regolare, gli effetti negativi possono essere diversi:
- aggressività, sentimenti antisociali, iperattività e incapacità di controllo;
- depressione, ansia, stress, inquietudine e irritabilità;
- difficoltà nell’organizzarsi, nella gestione dei tempi e nel memorizzare gli impegni;
- disattenzione e mancanza di concentrazione;
- minor creatività;
- scarso controllo del comportamento e difficoltà nel rapporto con gli altri;
- difficoltà in matematica, scienze, lingue e in generale nei concetti astratti;
- diminuzione dell’attività sportiva, maggior rischio di incidenti e goffaggine;
- rischio di sviluppare obesità e sovrappeso per iperalimentazione;
- maggiore possibilità di ammalarsi per minor capacità di reazione del sistema immunitario;
- minor apprendimento per dis-regolazione del sonno REM, fondamentale per memorizzare i ricordi più complessi.
Sonno e alimentazione
Mangiare in modo equilibrato, variando i cibi e assumendo i giusti quantitativi di calorie è la base per ottenere un effetto positivo sulla crescita ma anche sul corretto ritmo sonno-veglia; la frequenza con la quale vengono assunti i pasti, la loro composizione e il loro orario, infatti, influenzano notevolmente la qualità del sonno e i bambini non fanno eccezione; anche per loro il ritmo sonno-veglia risente dei cambiamenti di dieta o di ambiente.
La dieta dei più piccoli
Nei primi mesi di vita, quando l’alimentazione è composta esclusivamente di latte, è normale che durante la notte il bambino si svegli per attaccarsi al seno: questo avvenimento, quindi, non deve essere considerato come un disturbo del sonno.
In caso di coliche tuttavia, il sonno risulta effettivamente disturbato e può peggiorare per il fatto che si tende a iperalimentare il piccolo pensando che il pianto dipenda dalla fame.
A partire dal periodo dello svezzamento, è possibile che il bambino manifesti disturbi del sonno legati ad una alimentazione inadatta, sia per quantità che per qualità degli alimenti: spesso infatti il papà e la mamma ritengono che le prime pappe consigliate dal Pediatra siano poco sostanziose e tendono quindi ad aumentarne la quantità, inducendo una difficoltà digestiva che può essere causa di un effettivo disturbo del sonno. Rispetto alla qualità, il rischio è quello di inserire impropriamente alimenti non adatti all’età del piccolo.