Autore: Dott. Michele Di StefanoDott.ssa Caterina MengoliDott.ssa Manuela BergonziProf. Gino Roberto Corazza

 

L’andamento ricorrente

La Sindrome dell’Intestino Irritabile è una patologia cronica, caratterizzata da un andamento ricorrente della sintomatologia, le cui riacutizzazioni sono precedute da cause riconoscibili spesso, ma non sempre, in stress psicofisici o da cambiamenti nello stile di vita. Le alterazioni delle abitudini intestinali sono, inoltre, non costanti nel tempo: nel corso della vita si assiste a una variabilità delle caratteristiche, da stiptico a diarroico o viceversa. Si tratta, pertanto, di una condizione estremamente dinamica, frequentemente dipendente sul piano dell’espressione clinica dallo stress di vita del Paziente, che alterna periodi di relativo benessere a periodi di riacutizzazione.  Tutto ciò ha inevitabilmente un impatto negativo sulla qualità della vita e sulle relazioni sociali, e comporta rilevanti costi sanitari, sia diretti, per indagini diagnostiche e terapie, che indiretti, in termine di giorni di assenza dal lavoro che possono arrivare a essere tre volte quelli di un soggetto sano. È importante sapere, tuttavia, che nonostante sia una patologia ad alto impatto sulla qualità della vita, questo disturbo non aumenta il rischio di sviluppare altre malattie gastrointestinali, né patologie maligne e non riduce l’aspettativa di vita che è sovrapponibile a quella dei soggetti sani.

Cause e meccanismi responsabili

I motivi che determinano l’insorgere della Sindrome dell’Intestino Irritabile sono diversi ed alcuni solo parzialmente identificati. I meccanismi che attualmente vengono ritenuti alla base della Sindrome sono:

  • alterazioni della motilità gastrointestinale;
  • ipersensibilità viscerale;
  • fattori psico-emotivi ed anomala risposta allo stress;
  • alterazioni conseguenti ad infezioni intestinali;
  • fattori genetici.

Tali fattori possono essere integrati in un unico modello: in Pazienti predisposti alla malattia, un abbassamento delle soglie della sensibilità viscerale, un’alterazione dell’attività contrattile dell’intestino e alterazioni della permeabilità della parete e della risposta immunitaria della mucosa intestinale posso essere causati dall'attivazione delle vie nervose legate allo stress, eventualmente in associazione con fattori provenienti dall’interno dell’intestino, come per esempio, un’alterazione della flora batterica. Le cellule della risposta immunitaria, a loro volta, possono stimolare direttamente le fibre nervose intestinali e influenzare il circuito del sistema motorio emozionale a livello del sistema nervoso centrale.

Come arrivare alla diagnosi

La diagnosi della Sindrome dell’Intestino Irritabile si basa principalmente sull’identificazione dei sintomi caratteristici e l’esclusione di altre malattie caratterizzate da una presentazione clinica simile. I “sintomi di allarme”, considerati buoni predittori di un aumentato rischio di soffrire di una malattia intestinale caratterizzata da lesioni infiammatorie o neoplastiche, sono di seguito riportati:

  • età superiore a 50 anni
  • sesso maschile
  • sintomi di recente insorgenza
  • perdita di peso
  • sintomi notturni
  • storia familiare di cancro al colon-retto
  • anemia
  • sanguinamento rettale
  • recente uso di antibiotici

L’assenza di segni e sintomi di allarme generalmente permette di evitare, soprattutto nei soggetti giovani, l’esecuzione di indagini invasive. L’impiego dei criteri diagnostici associati a un’attenta anamnesi e ad esami di laboratorio di routine (emocromo completo, ricerca di sangue nelle feci, indici di flogosi) permettono di diagnosticare con certezza la Sindrome dell’Intestino Irritabile fino al 98% dei casi. Nelle forme con diarrea, possono risultare utili anche gli  esami che escludono la presenza di alterazioni della tiroide, della malattia celiaca e delle parassitosi intestinali.