Autore: Dott. Marzio VanziniDott.ssa Francesca FurciDott.ssa Ambra Piacenti

Nella cura dell’Ambliopia, l’Agopuntura con il laser si è dimostrata una tecnica efficace, non traumatica e priva di effetti collaterali

La Medicina Tradizionale Cinese offre da millenni straordinarie possibilità di diagnosi e terapia per innumerevoli malattie o affezioni di vario genere. Dopo la sua diffusione a livello mondiale, si sono moltiplicati negli ultimi decenni le ricerche scientifiche che ne studiano i meccanismi di azione e ne valutano i risultati.
In campo oculistico, tra le varie interessanti applicazioni, si ottengono ottimi risultati nelle Malattie Degenerative Oculari, migliorando anche il flusso sanguigno nelle piccole arterie che irrorano l’occhio. Un’altra importante indicazione è nella terapia dell’Ambliopia nei bambini, come è stato dimostrato da una recente pubblicazione su un’autorevole rivista medica degli USA.

Che cos’è l’Ambliopia

Per Ambliopia o “occhio pigro” si intende un deficit della visione centrale, in cui non sono dimostrabili alterazioni delle strutture oculari, può interessare uno o entrambi gli occhi e insorge nei primi anni di vita. L’occhio pigro è quindi anatomicamente normale ma non è capace di vedere bene nonostante la giusta correzione con occhiali. L’Ambliopia dipende dall’esperienza visiva alla quale va incontro il neonato durante i primi sei mesi di vita, periodo di plasticità detto “critico”.
Nei primi mesi il sistema visivo è estremamente sensibile, cioè risente degli effetti positivi o negativi di stimoli adeguati o scorretti ed è il periodo nel quale vanno rimosse le principali e più gravi cause di deprivazione visiva.

Il sistema visivo del neonato

Alla nascita l’acuità visiva è scarsa, presumibilmente pari al riconoscimento del movimento della mano o poco più, così come è difficoltosa la coordinazione dei movimenti oculari e la capacità di convergere gli occhi. L’occhio del neonato è molto più piccolo di quello dell’adulto e presenta una retina non ancora “matura” per la visione.
L’acuità visiva si incrementa rapidamente durante i primi mesi di vita, che sono i più importanti per il normale sviluppo della funzione motoria e sensoriale degli occhi del bambino, e così il bambino inizia a percepire le immagini esattamente come un adulto. Una volta acquisita, questa funzione non è stabile ma lo diventerà solo dopo i 10-12 anni di età. Esiste, cioè, un secondo periodo critico che va dal momento in cui si è raggiunta la maturità visiva (6 mesi) al momento in cui si raggiunge la stabilità visiva (10-12 anni).

Il ruolo del cervello

La visione è un fenomeno complesso che può essere ridotto a due fondamentali momenti: la percezione dell'immagine attraverso l'occhio e la sua messa a fuoco, e l'interpretazione dell'immagine da parte del cervello e del sistema nervoso.
Il cervello gioca quindi un ruolo fondamentale nella visione e deve imparare a riconoscere gli stimoli luminosi che gli arrivano attraverso gli occhi.
Se l'immagine che proviene da un occhio è sfuocata, il cervello imparerà a scartarla per non creare confusione nella visione binoculare, determinando quindi il fenomeno dell'Ambliopia. In seguito solo se l'immagine sarà messa a fuoco in tempo relativamente breve il cervello la riprenderà in considerazione, altrimenti per tutta la vita l'immagine dell'occhio ambliope sarà scartata e l'occhio stesso manterrà un'acuità visiva inferiore alla norma pur con la correzione ottica adeguata. Al contrario, se la medesima causa di Ambliopia colpisce un sistema visivo già maturo, concluso quindi il periodo  di plasticità, non si verificheranno alterazioni funzionali apprezzabili.


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