Centella asiatica, toccasana per la circolazione

Autore: Dott.ssa Anna Rosa Magnano

Utilizzata fin dall’antichità per le notevoli proprietà terapeutiche, questa pianta è un rimedio utile per contrastare l’Insufficienza venosa e la Fragilità capillare 

La Centella asiatica (“Centella asiatica L.”) o “Hydrocotyle asiatica L.”, nota anche come “Erba delle tigri” (poiché gli animali selvatici feriti sono soliti rotolarsi tra le sue foglie per lenire le ferite), è una pianta medicinale appartenente alla famiglia delle Apiaceae che vanta un’ampia gamma di usi tradizionali e medicinali, grazie alle notevoli proprietà terapeutiche. Si trova quasi ovunque nel mondo ed è utilizzata in diversi paesi e da svariati popoli, non solo come medicamento ma anche come fonte di cibo e nelle bevande. Purtroppo, a causa della grande importanza sul mercato internazionale e del conseguente sovrasfruttamento, ad oggi, risul- ta tra le specie vegetali a rischio di estinzione, inserite nelle liste dell’International Union for Conservation of Nature.

Erba perenne molto diffusa...

La Centella asiatica è una pianta erbacea perenne, con accrescimento strisciante, che può raggiungere i 15 cm di altezza e formare veri e propri tappeti erbosi di un verde squillante. Il gambo è liscio e le foglie reniformi; i fiori sono piccole ombrelle fascicolate che variano dal bianco al viola, mentre i frutti hanno una forma oblunga e globosa. I semi, infine, hanno un odore caratteristico e un sapore agrodolce. La Centella asiatica cresce in luoghi umidi e paludosi ed è originaria delle regioni più calde dell’India, dello Sri Lanka e del Sud-est asiatico, ma si trova anche in alcune regioni di Cina, Messico, Stati Uniti sudorientali, Sudafrica, Colombia, Sud America orientale, Venezuela e Madagascar.

 ... e antica

L’utilizzo di questa preziosa erba ha una storia di lunga data: già citata 3000 anni fa nella Medicina ayurvedica indiana e, circa 2000 anni fa, nell’antico testo tradizionale cinese “The Herbal Classic of Shen Nong”, nella Medicina popolare cinese è stata segnalata per diversi usi, tuttavia privi di supporto clinico e/o sperimentale. È stata ampiamente utilizzata come antipiretico, analgesico, antinfiammatorio e “tonico cerebrale”, nonché per la cura, sotto forma di impacchi, di contusioni, fratture composte, distorsioni e foruncolosi. Il suo succo, preparato a partire dalla pianta fresca, è comunemente impiegato da Cinesi e Thailandesi come bibita fresca e dissetante, mentre in India è un ingrediente della bevanda chiamata “thandaayyee”. Nello Sri Lanka, infine, le foglie della Centella asiatica vengono utilizzate per la preparazione di porridge (“kola kenda”) e curry (“mallung”).

Il potere curativo delle foglie

I principi attivi, rappresentati principalmente dai triterpeni (acido asiatico e madecassico) e dai loro derivati glicosidici (asiaticoside, madecassoside), si trovano nelle foglie. Oltre ad una piccola percentuale (0,1%) di oli essenziali e componenti volatili come germacrene, cariofillene, pinene, le foglie essiccate contengono derivati dei flavonoidi (glicosidi della quercetina e del campferolo), sesquiterpeni (cariofillene, elemene, trans-farnesene, ermacrene D), steroidi triterpenici (stigmasterolo e sitosterolo), acidi triterpenici (acido asiatico, madecassico), saponine triterpeniche e acidi triterpenici contenenti saponine e i loro esteri zuccherini (asiaticosidi). Confrontando i principi attivi contenuti in campioni di Centella asiatica originari di paesi diversi, sono state osservate differenze significative nel contenuto: a seconda della provenienza della pianta, quindi, la quantità di triterpenoidi può variare ampiamente dall’1% all’8%.


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