Trifoglio rosso, antiossidante naturale

Autore: Dott.ssa Luana Izzo

Gli estratti di Trifoglio rosso, oltre ad avere una notevole azione antiossidante, possono contribuire ad alleviare i sintomi della menopausa 

Il Trifoglio rosso (“Trifolium pratense L.”) è una pianta erbacea biennale o perenne appartenente alla famiglia delle Fabaceae originaria dell’Europa, dell’Asia occidentale e dell’Africa nord-occidentale e diffusa in diverse parti del mondo grazie all’ampia varietà di habitat e di temperatura alle quali le diverse specie di “Trifolium” si adattano. Il Trifoglio rosso predilige condizioni climatiche fresche ma si adatta bene a un’ampia gamma di tipi e condizioni di terreno. Tollera le condizioni umide ma prospera meglio in terreni fertili ben drenati. Il Trifoglio è comunemente utilizzato nella coltura foraggiera e per la fertilizzazione dei terreni nelle rotazioni delle colture. Fin dai tempi antichi il Trifoglio rosso è stato utilizzato nella Medicina popolare ed anche come alimento, sebbene non vi fossero ancora delle evidenze circa il valore nutritivo o dell’esistenza di composti bioattivi in esso presenti, le persone avvertivano l’effetto positivo delle piante Fabaceae sulla salute e le utilizzavano.

Un po’ di storia

Le piante del genere “Trifolium” sono state utilizzate nella Medicina tradizionale da molte culture. Nella Medicina popolare turca, ad esempio, alcune specie di Trifoglio venivano utilizzate per le loro proprietà espettoranti, analgesiche, antisettiche e anche per curare i dolori reumatici. Nella Medicina popolare cinese il Trifoglio rosso veniva utilizzato come rimedio per trattare problemi respiratori, quali Asma e Bronchite. Particolare attenzione è stata dedicata alla patologia cutanea e agli effetti di guarigione delle ferite, nel contesto di molteplici condizioni della pelle. Le culture orientali ed europee l’hanno utilizzato come erba medicinale per il trattamento dell’Eczema, della Psoriasi e di eruzioni cutanee.

Le varietà

Tra le specie di Trifoglio troviamo: il “Trifolium arvense” (erba lepre), il “T. dubium, campestre e agrarium” (Trifoglio bastardo), il “T. vesciculosum” (Ruffo di Calabria), il “T. incarnatum” (T. incarnato), il “T. resupinatum” (T. persiano), il “T. subterraneum”, il “T. squarrosum” (T. squarroso) ed il “T. alexandrinum” (T. Alessandrino). Le due specie più comuni sono: il Trifoglio rosso (“Trifolium pratense L”) e il Trifoglio bianco (“Trifolium repens L”). che si caratterizzano per la loro vasta fitochimica. Il Trifoglio rosso è più resistente alla siccità rispetto al Trifoglio bianco. Il Trifoglio rosso sviluppa un forte fittone dalla radice primaria della piantina, mentre il trifoglio bianco viene sostituito da radici superficiali durante il primo anno di produzione. Si prevede che le future condizioni climatiche con maggiore stress da siccità aumenteranno l’interesse nell’utilizzo di specie leguminose a radice profonda come il Trifoglio rosso.

All’origine degli effetti benefici

I composti bioattivi possono essere definiti come metaboliti secondari prodotti dalle piante oltre alle vie biosintetiche e metaboliche primarie utili alla biosintesi dei composti associati alla crescita e allo sviluppo delle stesse. Si è scoperto che i composti bioattivi svolgono funzioni importanti nelle piante viventi e sono in grado di modulare alcuni meccanismi di protezione o segnalazione cellulare. Questi prodotti sembra svolgano una funzione nei meccanismi di difesa delle piante contro, parassiti e batteri patogeni e sicuramente contribuiscono all’aroma. Tutte queste sostanze sono capaci di contrastare i radicali liberi, condizione coinvolta in numerose patologie degenerative, grazie alla notevole e dimostrata attività antiossidante, risultando dunque protettivi per la salute.

Gli isoflavoni del Trifoglio

Le specie “Trifolium” sono una potente fonte di isoflavoni, flavonoidi (quercetina e isoramnetina), acidi fenolici (salicilico e p-cumarico), fitosteroli (sitosterolo), olii volatili e acidi grassi, sostanze naturali che suscitano numerosi effetti fisiologici negli organismi viventi. Flavonoidi e isoflavonoidi svolgono un ruolo importante nella nutrizione umana in quanto sostanze chimiche naturali che promuovono la salute. I flavonoidi si trovano in tutto il regno vegetale, mentre gli isoflavonoidi sono più limitati. Gli isoflavonoidi sono particolarmente diffusi, ci sono circa 40 diversi isoflavoni nel Trifoglio rosso. Gli isoflavonoidi e i loro derivati, a volte chiamati fitoestrogeni, sono sostanze naturali di origine vegetale, simili agli ormoni, appartenenti alla classe dei flavonoidi e rappresentano delle sostanze biologicamente attive. I fitoestrogeni sono strutturalmente simili all’estradiolo e sono capaci di legarsi ai recettori degli estrogeni. Gli isoflavonoidi mostrano attività estrogenica e rappresentano il gruppo più comune di fitoestrogeni naturali utilizzati nella nutrizione clinica.


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