Ricca di fibre, priva di glutine
Rispetto ai cereali, la Quinoa ha un contenuto leggermente più abbondante di grassi (dal 4,1 al 8,8%), presenta tuttavia un buon livello di acidi grassi essenziali polinsaturi, in particolare omega-6.
La Quinoa è anche una buona fonte di fibra insolubile, che svolge un ruolo importante nella regolazione della funzionalità intestinale. È molto ricca di numerosi nutrienti essenziali come vitamine (del gruppo B ed E) e minerali in concentrazioni molto superiori ai cereali, specialmente per quanto riguarda ferro, magnesio, calcio e fosforo. Inoltre, essendo una buona fonte di antiossidanti, è efficace nel contrastare i radicali liberi.
Per l’assenza di glutine, la Quinoa è considerata da parte dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC) un alimento adatto ai celiaci e rappresenta, quindi, un’interessante alternativa per le industrie impegnate nella preparazione di prodotti “gluten-free” e per coloro che presentano Allergie o Intolleranza ai cereali convenzionali.
Un “super cibo”
Tutto ciò ne fa un alimento molto interessante e la Quinoa è diventata negli ultimi anni il simbolo del vivere bene e del mangiare sano, tanto che l’Organizzazione delle Nazioni Unite per Alimentazione e Agricoltura (FAO), che nel 2013 ha indetto l’anno internazionale della Quinoa, spinge per favorirne la diffusione anche in zone povere, in cui la sicurezza alimentare non è garantita. Per ora, però, più che nelle zone povere del Pianeta, è diffusa nei Paesi occidentali (Stati Uniti, Canada, Europa) dove incontra l’interesse di un pubblico sempre più numeroso in cerca di alimenti sani, dietetici e, magari, senza glutine. Insomma, un “super cibo” richiestissimo soprattutto da vegetariani e vegani, che devono porre maggiore attenzione nel pianificare la loro dieta e cercare dei validi prodotti alternativi ai cibi animali a maggior valore nutrizionale.
Nei punti vendita specializzati in alimentazione biologica si trovano decine di articoli a base di Quinoa, ma anche nei comuni supermercati è possibile trovare sia i semi che la farina, nonché piatti pronti (come insalate, burger e medaglioni), alimenti per la prima infanzia, latte vegetale e pasta.
Le controndicazioni
“Il grano miracoloso delle Ande” ha un rovescio della medaglia! Esso contiene, infatti, composti che possono talvolta essere irritanti per l’intestino. Troviamo gli ossalati: composti che si combinano con ferro, zinco e magnesio, rendendoli non assorbibili, e in caso di loro consumo eccessivo possono favorire stati di carenza; inoltre, legano il calcio introdotto con la dieta, riducendone l’assorbimento e formando l’ossalato di calcio, cioè cristalli insolubili che possono precipitare nelle vie urinarie. L’ammollo e l’ebollizione dei semi possono ridurre gli ossalati, ma è comunque sconsigliata un’assunzione elevata di Quinoa da parte di chi soffre di Osteoporosi o di calcoli renali.