Lattoferrina, un aiuto per il sistema immunitario

Autore: Dott.ssa Daniela Malagò

Studi recenti dimostrano la capacità di questa proteina di svolgere importanti attività utili per l’organismo umano 

La Lattoferrina è una glicoproteina, appartenente alla famiglia delle transferrine, che ha un’alta capacità di trasportare il ferro. Si tratta di una proteina multifunzionale, è infatti presente nel colostro, nel latte materno, nella saliva, nelle lacrime, nelle secrezioni vaginali e nel liquido seminale, nel plasma e nel liquido articolare, nei granuli secondari dei neutrofili, nelle secrezioni nasali e bronchiali, nelle secrezioni esocrine del pancreas e del tratto intestinale.
Viene anche definita “frazione rossa” del latte per la sua capacità di legare il ferro non eme, cioè il ferro alimentare contenuto soprattutto negli alimenti di origine vegetale, latte e derivati ma anche nella carne.

I benefici

Gli studi recenti e in particolare un articolo di revisione del 2023, hanno dimostrato la capacità della Lattoferrina di svolgere molte diverse attività utili per l’organismo umano: attività antimicrobica, antivirale, antiossidante ed immunomodulante, antinfiammatoria e pre-biotica.

Agevola l’azione dei farmaci

L’azione antibatterica si esplica attraverso diversi meccanismi di cui il primo è legato alla capacità di formare un legame con il ferro libero che è essenziale per la crescita batterica e la proliferazione (attività batteriostatica); il secondo è la capacità di aumentare la permeabilità delle membrane cellulari batteriche, producendo un effetto battericida diretto. Questo meccanismo è particolarmente interessante perché i microrganismi possono aggregarsi in biofilm resistenti a farmaci e ad antibiotici; la Lattoferrina è quindi utile perché, intaccando l’integrità batterica, può agevolare l’azione dei farmaci.

Un potente agente anti-microbico

La Lattoferrina migliora l’attività delle cellule Natural Killer (NK), cellule del sistema immunitario che sono particolarmente importanti nel riconoscimento e nella distruzione di cellule infettate da virus e cellule tumorali. Dagli studi esaminati emerge che la Lattoferrina rappresenta un potente agente anti-microbico contro un ampio spettro di patogeni, tra cui appunto anche molti virus.

Azione anti-virale

Questa sostanza agisce anche contro i virus poiché è in grado occupare la sede dei virus sui siti dei recettori virali della membrana cellulare dell’ospite, ad esempio gli specifici recettori ACE-2, porte di ingresso alle cellule, inibendone la replicazione e proteggendo così dall’attacco del virus; inoltre è in grado di legarsi direttamente alle proteine virali, inibendo la fusione virale.

Capacità antiossidante

Quando l’organismo inizia a combattere virus o batteri, si ha un aumento dei radicali liberi dell’ossigeno (ROS) e dell’azoto (RNS), utili nei meccanismi di difesa cellulare e nelle funzioni immunologiche. Questo comporta un’ossidoriduzione o stress ossidativo. Se tale stress è prolungato, se le difese cellulari dell’organismo e i sistemi antiossidanti non sono sufficienti a tamponare lo stress ossidativo, si possono avere danni importanti a livello cellulare, quali necrosi dei tessuti e apoptosi (morte cellulare programmata). La capacità di legarsi al Ferro è la funzione biologica più importante della Lattoferrina: le azioni antiossidanti della Lattoferrina, ben evidenziate nel corso degli studi effettuati negli ultimi 50 anni, contribuiscono ad attenuare significativamente gli effetti dello stress ossidativo, modulando la risposta infiammatoria.

Un processo di autodifesa

Quando un agente patogeno entra nel nostro organismo, viene intrappolato dai neutrofili ed eliminato. Anche altri stimoli patogeni o fisiologici, come nell’infiammazione, possono attivare un processo chiamato “NETosi”, cioè la formazione di trappole extracellulari dei neutrofili. Quando i neutrofili raggiungono un sito sede di infiammazione, rilasciano dei filamenti che intrappolano e uccidono l’agente patogeno. Questa risposta di autodifesa può diventare essa stessa patogena e questo lo vediamo nelle patologie tumorali, autoimmuni, tromboemboliche, nell’Aterosclerosi, ecc., cioè in tutte le situazioni di stato infiammatorio persistente o cronico. Alcuni autori hanno evidenziato la capacità della Lattoferrina di inibire il rilascio di NETs (“neutrophil extracellular trap” cioè trappole extracellulari dei neutrofili). Oltre ad agire in modo significativo sulla risposta immunitaria innata e adattativa e anche se non sono completamente noti i meccanismi d’azione, la Lattoferrina sembra agire come mediatore immunologico.
Gli studi mostrano che dopo una supplementazione di 200 mg di Lattoferrina si ha un significativo aumento nell’attivazione dei linfociti T e delle cellule a supporto, oltre che un aumento della capacità antiossidante. Possiede inoltre capacità sia proinfiammatoria che antinfiammatoria potendo così regolare la risposta infiammatoria endogena.

Migliora il microbiota

Un’ulteriore azione importante viene svolta a livello del microbiota intestinale in quanto la Lattoferrina favorisce la crescita di Lattobacilli e Bifidobatteri e la decrescita di microrganismi potenzialmente dannosi come gli Enterobacteri. Una supplementazione di Lattoferrina, secondo diversi studi citati nella revisione del 2023, porterebbe quindi a cambiamenti benefici a livello della composizione del microbiota intestinale, favorendone l’eubiosi (condizione di equilibrio della flora intestinale).

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