Discalculia, se capire i numeri è difficile

Autore: Dott. Gianni Lanfaloni

Le abilità di calcolo

I processi lessicali e sintattici costituiscono il sistema del numero ed insieme ai processi semantici vanno a costituire la cognizione numerica. La cognizione numerica rappresenta il prerequisito per accedere al sistema del calcolo scritto e mentale.
Le abilità di calcolo sono l’insieme dei processi che permettono di operare sui numeri tramite operazioni aritmetiche. Queste implicano l’acquisizione dei segni delle operazioni (“più”, “meno”, “per, “diviso”), i fatti aritmetici e le procedure di incolonnamento, prestito, riporto, sequenza dei passaggi in base al tipo di algoritmo. Spesso i bambini/ragazzi con Discalculia confondono i segni, con ripercussioni sulle operazioni e sulle espressioni. A volte presentano difficoltà visuo-spaziali, da cui conseguono difficoltà nell’incolonnamento e nella collocazione spaziale degli elementi dell’operazione, condizionandone la proceduralità e quindi i risultati.

Problemi nella memorizzazione

I “fatti aritmetici”, che sono alla base del calcolo mentale e scritto, sono delle combinazioni molto frequenti di numeri per le quali l’accesso al risultato è diretto. Esempio tipico riguarda le tabelline, ma lo sono anche addizioni e sottrazioni entro la prima e la seconda decina. Chiaramente l’apprendimento dei fatti aritmetici velocizza i calcoli ed è tipico che i bambini con DSA incontrino delle difficoltà nella loro memorizzazione. In questi casi può risultare utile sollecitare l’apprendimento dei “fatti aritmetici” ritenuti più accessibili (tabelline dell’1, 2, 3, 5, 10) ed integrare con tavola pitagorica o calcolatrice. Frequentemente è implicata anche la memoria di lavoro, che può essere ridotta, ed è quindi importante non sovraccaricarla. Alcuni bambini presentano inoltre difficoltà di memorizzazione a lungo termine, in questi casi si suggerisce di utilizzare strumenti compensativi, come ad esempio formulari più o meno personalizzati.

Calcolo scritto e mentale

Il calcolo scritto implica l’apprendimento di specifiche procedure per lo svolgimento della relativa operazione aritmetica. La sequenza è rigida, con regole specifiche per ogni operazione. Errori tipici sono dati per esempio dalla confusione nell’uso della specifica sequenza, oppure dall’incolonnamento. Anche in questo caso possono essere d’aiuto tabelle che riportino i passaggi corretti. Una volta compresa la procedura (ma non automatizzata), soprattutto in situazioni di problem solving, è utile utilizzare la calcolatrice.
A differenza del calcolo scritto, che si basa sulle procedure e sui fatti numerici, il calcolo mentale si basa sulla scomposizione dei numeri, in modo da rendere più semplici e chiari i passaggi. Se per esempio volessimo effettuare la moltiplicazione 37 X 15, sarebbe necessario ricorrere ad un algoritmo scritto. Effettuando invece una serie di scomposizioni, l’operazione diventa più accessibile. In sostanza il calcolo mentale e la scomposizione dei numeri permettono di manipolare, collegare e differenziare i numeri in tanti modi diversi e quindi consentono di affrontare le quantità da diverse prospettive, promuovendo così la consapevolezza dei rapporti tra diverse numerosità.

Le strategie di intervento

I bambini con Discalculia presentano difficoltà molto rilevanti nello sviluppo di strategie di scomposizione dei numeri, limitandosi a forme di incremento e decremento per uno. È dunque importante attivare forme di potenziamento mirate ad aumentare la consapevolezza delle entità numeriche e dei rapporti tra i numeri. Il punto di partenza di un percorso di potenziamento è l’analisi dei bisogni di ogni ragazzo/bambino e la definizione degli obiettivi. Per il raggiungimento degli obiettivi e l’avvio del percorso verso l’autonomia nello studio, sono disponibili diversi strumenti informatici e metodologie educativo-riabilitative.
Le strategie di intervento sono due: la mediazione educativa, che ha lo scopo di guidare lo studente verso l’acquisizione di un metodo di studio basato su strategie in grado di promuovere l’autonomia nel calcolo, nel capire le quantità, nella comprensione dell’aspetto semantico, sintattico e lessicale del numero; e l’approccio di tipo meta-cognitivo, per permettere ad ogni studente di riflettere sui propri processi cognitivi, accrescendo la propria consapevolezza in merito alle difficoltà e soprattutto, alle proprie potenzialità. Tale approccio prevede inoltre la proposta di specifiche modalità di organizzazione dello studio al fine di ottimizzare l’uso delle risorse attentive e migliorare così la gestione del tempo.

Infine, per quanto riguarda la diagnosi di Discalculia, è importante sottolineare che può essere effettuata solo alla fine del terzo anno della scuola primaria. Fondamentale risulta ancora una volta la diagnosi precoce che, in caso di sospetti, consente di intervenire tempestivamente, mitigando le difficoltà e le implicazioni nella vita scolastica e quotidiana. È necessario rivolgersi ai Servizi Sanitari presenti sul Territorio (ASL), o a strutture accreditate per rilasciare una certificazione ai sensi della Legge 170 del 2010 per effettuare una valutazione multidisciplinare, così da avere un profilo neuropsicologico complessivo e poter indirizzare il trattamento nel modo più efficace possibile.


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