Disturbi Specifici di Apprendimento: la Dislessia

Autore: Dott. Gianni Lanfaloni

Omissioni di parole e parole inventate

Un altro aspetto riguarda la capacità di procedere metodicamente da sinistra a destra e dall’alto in basso con lo sguardo. Inizialmente è difficile per tutti, ma nella persona dislessica rimane un ostacolo che si protrae nel tempo. La conseguenza è che possono verificarsi salti di intere parole o addirittura di righe intere. Altri errori tipici sono caratterizzati dalle omissioni di parti di parole, come ad esempio le consonanti (“pato” invece che “prato”), le vocali (“futo” invece che “fiuto”), o le sillabe (“dino” invece di “divano”). Altre volte la sequenza dei grafemi viene invertita (“la” al posto di “al”, “ni” al posto di “in”, “cimena” al posto di “cinema”). Spesso si può riscontrare l’aggiunta di un grafema o di una sillaba (“tavovolo” al posto di “tavolo”). Un altro segnale è dato dalla tendenza a completare la parola in modo intuitivo e a procedere con parole di fatto inventate.

Ripercussioni sull’apprendimento matematico

Possono esserci anche ripercussioni sull’apprendimento matematico; si possono infatti riscontrare difficoltà nella decodifica dei simboli numerici, confusione tra simboli numerici simili, difficoltà a memorizzare le tabelline, difficoltà ad orientarsi nell’orario scolastico (successione delle materie, organizzazione nei compiti), difficoltà a memorizzare sequenze come i giorni della settimana.

I segnali precoci della Dislessia

Il disturbo, chiaramente, si manifesta solo con l’inizio delle attività scolastiche di letto-scrittura, ma esistono dei segnali precoci negli anni che precedono la scolarizzazione e che possono essere considerati degli indicatori di rischio, come ad esempio il manifestarsi di ritardi e incertezze nello sviluppo del linguaggio (alcuni tra i bambini che a 24 mesi producono meno di 50 parole potrebbero sviluppare difficoltà ad apprendere la lettura con l’inizio della scuola) o del metalinguaggio, cioè la capacità di giocare con i suoni che compongono le parole, di individuarli e manipolarli intenzionalmente.
Alla fine della Scuola dell’Infanzia, infatti, la capacità di percepire e compiere un’analisi del linguaggio parlato e manipolarne le unità di cui è costituito rappresenta l’indizio principale delle future abilità di lettura. Altri fattori di rischio riguardano l’attenzione visiva e la capacità di denominare rapidamente i nomi delle cose, in quanto analogo alla denominazione delle lettere.

I possibili interventi

La Riabilitazione della Dislessia prevede interventi che potenziano abilità pre-requisite implicate e consistono in attività mirate a sviluppare l’analisi del segno grafico e la distinzione di un grafema dall’altro; stimolare le capacità di percepire, riconoscere e “manipolare” i suoni che compongono le parole del linguaggio parlato (sono attività mirate a potenziare la capacità di riflessione sull’aspetto sonoro delle parole al fine d’individuare, distinguere e confrontare i suoni che le compongono); favorire l’apprendimento delle regole di conversione tra grafemi e fonemi al fine di favorire l’associazione fonema- grafema; facilitare il riconoscimento rapido di sillabe e di gruppi di lettere, in quanto componenti le parole (trattamento sub-lessicale); migliorare la velocità e la correttezza della lettura, favorendo il riconoscimento della parola in maniera globale (stadio lessicale), senza applicare le regole di conversione fonema-grafema. A tal fine si propone anche la lettura rapida e temporizzata delle parole con il Tachistoscopio, che è uno strumento per velocizzare la lettura (il bambino deve leggere liste di parole e non parole che appaiono sullo schermo per un tempo regolato dall’Operatore).

Dalla diagnosi alla cura

In presenza di segnali, effettuare una valutazione specialistica permette di capire se si tratti effettivamente di un DSA o se vi sono eventuali rischi di questo tipo.
La diagnosi può essere fatta solo alla fine della seconda elementare per la letto-scrittura e alla fine della terza elementare per le abilità aritmetiche. Tuttavia, se si hanno dei sospetti, non è da escludere la possibilità di effettuare una valutazione specialistica prima dei tempi indicati, perché la presenza di una condizione di rischio, soprattutto se vi è un pregresso ritardo/disturbo del linguaggio o, se ci sono persone con DSA nel nucleo familiare, richiede un intervento di recupero quanto più precoce possibile al fine di ridurre le difficoltà contingenti e diminuire la possibilità di sviluppare un DSA. Per la valutazione specialistica ci si può rivolgere ai Centri per l’età evolutiva dell’ASL o a Centri privati accreditati dal Sistema Sanitario Nazionale e abilitati alla diagnosi e alla sua eventuale certificazione. Dopo aver validato la diagnosi di un DSA, sarà compito dello Specialista individuare per il bambino/ragazzo il trattamento più efficace che dovrà trovare supporto corale nella scuola attraverso la predisposizione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP).


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