Psicoterapia e Psicoanalisi, quali percorsi?

Autore: Prof. Antonio Lo Iacono

Il Setting

Cambia naturalmente a seconda dei diversi approcci e può andare dal classico divano di ispirazione freudiana, dove il Paziente, o l’analizzando, in posizione distesa, talvolta ad occhi chiusi per facilitare il ritrovamento di memorie dimenticate, dice tutto ciò che gli passa per la testa senza nessun tipo di censura, facilitando la libera associazione (nella Psicoanalisi classica gli incontri sono almeno quattro giorni a settimana). Oppure sono previste due poltrone, una di fronte all’altra, in un confronto più paritetico, e in altri casi addirittura in piedi (grounding), con le ginocchia flesse respirando profondamente, cercando di indebolire le proprie corazze caratteriali e muscolari, come usano gli analisti Bioenergetici. In gruppo la situazione è invece diversa: si può andare da un circolo di sedie in cui ogni partecipante seduto può esprimere i propri pensieri, che vengono poi analizzati o interpretati, a situazioni di drammatizzazione in cui si possono interpretare dei ruoli con scene che coinvolgono attivamente tutto il gruppo (Psicodramma), oppure gruppi d’incontro dove, attraverso esercizi corporei individuali e di gruppo, si entra in contatto profondo con le proprie emozioni primarie.

Quale Psicoterapia

Hanno iniziato le terapie cognitive a pretendere maggior scientificità sia per la loro brevità sia per la remissione del sintomo ma altre ricerche hanno successivamente concluso che la Psicoterapia dinamica di lunga durata, vanta risultati migliori in termini di efficacia complessiva e di funzionamento della personalità. Essendo i criteri delle ricerche poco comparabili, per i tempi e gli spazi diversi nei processi terapeutici, non possiamo concludere altro che la superiorità di un modello su un altro è difficilmente dimostrabile. Lester B. Luborsky (1920-2009) Presidente della Society for Psychotherapy Research, già dal 1975 ha studiato varie Psicoterapie osservando che i Pazienti avevano ottenuto gli stessi benefici. Perciò sarebbe utile rendersi conto che come un ambiente, un contesto, varie relazioni, possono comportare disagi e disturbi psichici, ambienti diversi, relazioni diverse, instaurate con Specialisti Psicoterapeuti, possono aiutare ad affrontare i propri disagi relazionali e superare i disturbi emozionali che hanno condizionato la qualità della vita del soggetto.

Il Centro di Consultazione

Non è facile però orientare una persona che ha bisogno di Psicoterapia, verso il professionista più adeguato, al di là della tecnica, senza conoscere le caratteristiche del Paziente. Proprio per questo la Società Italiana di Psicologia, in contatto con centinaia di Psicoterapeuti di varia formazione in tutta Italia, ha organizzato un Centro di consultazione gratuito per aiutare la persona nella non facile scelta del proprio Psicoterapeuta.

L’importanza della relazione

Quindi se tutte le Psicoterapie sono efficaci chiediamoci: qual è il denominatore comune? È chiaro: è la relazione. Una persona che ha disagi psichici, magari dovuti a cattivi rapporti con gli altri e con se stessa, ha bisogno di una relazione semplice (ma anche complessa) con una persona di fiducia che ha studiato, e si è studiato, a lungo prima di confrontarsi con l’incontro di “altro da Sé”. Per questo io credo che chi non riesce più ad apprendere dal Paziente, non dovrebbe fare il mestiere dello Psicoterapeuta. Chi non riesce ad apprendere dalla persona che ha di fronte (fosse anche un bambino, fosse anche un folle) probabilmente non è riuscito ad ascoltare oltre le parole, non ha cercato negli intervalli del silenzio, non ha sentito le dissonanze o le assonanze nel ritmo esistenziale del proprio interlocutore, magari si è distratto pensando a un viaggio, un appuntamento altrove o, più semplicemente, ha costruito qualche muraglia per non sentire il pericolo di un possibile crollo delle convinzioni che si era fatto finora. Perciò, se non riusciamo a guardare dalla finestra emozionale del Paziente, nel qui ed ora e nel là ed allora, non si può creare una Psicoterapia nuova per ogni Paziente, perché, se ci pensiamo, di questo si tratta. Possiamo aver studiato tutte le tecniche, aver letto tutti i libri di Psicoterapia, ma quel “caso” non lo troveremo mai scritto in nessun testo, a meno che non lo scriviamo noi insieme alla persona che ci ha scelto per questo complesso percorso, questa navigazione tra mare calmo e tempesta, che si chiama Psicoterapia.  


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