Epilessia e sonno, quale relazione?

Autore: Prof. Paolo Tinuper

Effetti dell’Epilessia sul sonno

L’Epilessia può modificare il sonno sia direttamente che indirettamente e in vari modi: le crisi epilettiche, specialmente se ripetute e intense, possono frammentare il sonno; alcuni farmaci antiepilettici possono provocare sonnolenza diurna o, altri, difficoltà nell’addormentarsi. Infine le comorbilità (disabilità fisiche o intellettive o comportamentali) e le eventuali terapie, possono modificare il sonno. La minore efficacia e una riduzione del sonno, faciliteranno a loro volta le crisi, innestando un circolo vizioso difficile da controllare. È importante quindi verificare in ogni Paziente, o dai care-givers, se esistono disturbi del sonno per poter prendere i corretti provvedimenti.

Movimenti fisiologici del sonno

Durante il sonno tutti noi, ma in particolare i bambini, ci possiamo muovere. Questi movimenti possono essere movimenti di adattamento (girarsi nel letto, stiracchiarsi, grattarsi) o delle semplici scossette, che interessano per esempio un braccio, o a volte solo un dito, o l’angolo della bocca. Si tratta di fenomeni fisiologici, di cui il soggetto non si rende conto ma che possono essere riferiti con preoccupazione dai famigliari o dai compagni di letto. Alcuni soggetti sperimentano delle sensazioni, in particolare nel momento di addormentarsi, come di “cadere nel vuoto”. Altri soggetti presentano dei comportamenti più strutturati come alzarsi improvvisamente seduti, guardarsi attorno con espressione impaurita o “stralunata”, manipolare gli oggetti (il cuscino, le lenzuola) per poi, dopo qualche decina di secondi, rimettersi a dormire. In alcune occasioni queste persone possono anche scendere dal letto e iniziare a camminare nella stanza o all’interno della casa. Durante l’episodio il soggetto sembra sveglio, ma in effetti il suo cervello sta ancora dormendo. Non si riesce a risvegliarlo e, a volte, specie i bambini, possono presentare un pianto inconsolabile. Al mattino non avrà nessun ricordo dell’episodio. Questi fenomeni, altrimenti chiamati pavor notturno o sonnambulismo, fanno parte del grande capitolo delle Parasonnie del sonno non REM. Sono molto più frequenti nei bambini e possono essere favoriti da situazioni emotivamente stressanti, come il primo giorno di scuola, l’attesa per una festa, un rimprovero. Non necessitano di terapia e la diagnosi è di solito facile.

L’Epilessia con crisi relate al sonno

Ci sono però delle situazioni in cui una persona, di solito giovane, incomincia ad avere degli episodi nel sonno, a volte molto frequenti fino a più volte nella stessa notte, caratterizzati da comportamenti bizzarri e a volte violenti come dondolarsi, afferrare il cuscino, pedalare con le gambe, gridare. Questi episodi, tutti molto simili nello stesso Paziente, possono costituire una forma particolare di Epilessia, la cosiddetta Epilessia con crisi relate al sonno. Si tratta di una sindrome epilettica scoperta nel nostro istituto dai Prof. Lugaresi e Cirignotta nei lontani anni 80.
Ora questa Epilessia è ben nota e sappiamo che esistono casi famigliari a volte supportati da mutazioni note del DNA del Paziente e casi sporadici. La prognosi può essere molto buona, con un controllo completo e duraturo delle crisi, ma a volte si rivela una Epilessia farmacoresistente. In alcuni di questi casi con le moderne tecniche di immagine, come la Risonanza Magnetica Cerebrale ad alto campo, è possibile evidenziare delle piccole aree malformate della corteccia cerebrale responsabili delle crisi. Se, dopo un accurato studio pre-operatorio, queste aree responsabili delle crisi possono essere asportate neurochirurgicamente, si può ottenere una guarigione completa.
Non sempre è facile differenziare questa situazione patologica da quella più banale e fisiologica delle Parasonnie. Un grosso aiuto ci viene dai filmati degli episodi che possono essere fatti a casa e che, in molti casi, ci permettono di fare una diagnosi corretta. Attualmente sono disponibili anche sistemi di registrazione video-elettroencefalografica che possono essere allestiti temporaneamente a casa del Paziente e permettono una registrazione fra le mura domestiche evitando il ricovero in Ospedale. Nei casi più difficili invece dobbiamo ricorrere a uno Studio Polisonnografico nel Centro di Monitoraggio Intensivo per l’Epilessia del nostro Istituto.


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