Autore: Dott.ssa Camilla Gizzi

È un’alterazione fisiologica della cute che di solito si risolve spontaneamente ma, nei casi più accentuati, può essere indicato adottare specifici trattamenti

A partire dalla terza settimana di vita la Crosta lattea, o Pitiriasi del capo, può manifestarsi in tutti i neonati e consiste in una forma di Dermatite seborroica infantile molto frequente e del tutto fisiologica che, nella maggior parte dei casi, si risolve spontaneamente. Questa alterazione compare sotto forma di aree di cute arrossata e ricoperte da piccole squame di colorito giallognolo e di aspetto oleoso che possono interessare tutti i punti del capo dove c’è una più alta concentrazione di ghiandole sebacee, cioè il cuoio capelluto, la zona compresa tra le sopracciglia (linea glabellare), i solchi naso-labiali e la parte più esterna del padiglione auricolare. Le squame si concentrano soprattutto sul vertice e nella parte frontale del capo, ma anche il viso può essere coinvolto a livello di ciglia, sopracciglia e guance. A volte possono essere interessate anche le aree periombelicale, quella del pannolino e le pieghe delle gambe e del collo, che compaiono generalmente arrossate e povere di squame. Il nome non deriva da una conseguenza del consumo di latte, come si potrebbe pensare, ma semplicemente dal fatto che questa condizione interessa i lattanti, cioè i bambini che ancora si nutrono di latte.

Un fenomeno naturale e benigno

Questa tipica forma di Dermatite infantile si manifesta senza alcuna differenza legata al sesso o all’etnia e ha un picco di incidenza intorno ai 3 mesi, quando il 70% dei piccoli presenta qualche manifestazione più o meno accentuata di questa condizione che, sebbene abbia una risoluzione spontanea nell’arco del primo anno di vita, può avere recidive nel corso degli anni successivi, soprattutto durante l’adolescenza, a causa dei cambiamenti ormonali che possono favorire una nuova sovrapproduzione di sebo.
Dal terzo mese in poi la Crosta lattea tende a regredire progressivamente fino al primo anno di vita: il 7% dei bambini è ancora interessato durante il secondo e in una piccolissima percentuale di casi la Crosta lattea può persistere anche fino ai 4 anni di età.
La formazione della Crosta lattea, quindi, è un fenomeno del tutto naturale e benigno: è generalmente asintomatico, non provoca dolore né prurito e la maggior parte dei bambini non manifesta alcun effetto collaterale legato alla sua presenza, ma è comunque importante che i genitori vengano correttamente informati e messi al corrente delle possibili opzioni di trattamento.

Le possibili cause

Pur essendo un’alterazione della pelle molto comune, attualmente non si conoscono le cause che determinano la comparsa della Crosta lattea, tuttavia ci sono alcuni fattori che si pensa possano influenzarne l’insorgenza. Un’ipotesi è l’effetto secondario degli ormoni materni che permangono nel sangue del neonato e del lattante, provocando una iperattività delle ghiandole sebacee, responsabili della produzione di sebo; l’iperproduzione di sebo fa sì che le cellule più superficiali della pelle, che normalmente muoiono e cadono andando incontro a desquamazione, restino invece attaccate alla cute sotto forma di squame, determinando così l’aspetto tipico di questa Dermatite. A volte anche un fungo, la Malassezia, normalmente presente sulla nostra pelle, può influenzare il decorso della Crosta lattea. Infine alcuni studi scientifici hanno dimostrato che i bambini che presentano la Crosta lattea hanno almeno un familiare che soffre di Asma o Dermatite atopica, indicando forse una certa predisposizione alle Allergie.


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