Il raffreddore allergico, il termine medico è Rinite allergica, causato da pollini, acari, muffe o derivati epidermici di animali, non è soltanto una manifestazione fastidiosa, ma può anche rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di Asma bronchiale, l’infiammazione delle vie aeree, in particolare dei bronchi, che induce difficoltà nel respirare.
Rinite e Asma
L’associazione fra Asma e Rinite allergica è conosciuta ormai da diversi anni ed è stata chiaramente espressa nel noto documento scientifico “Rinite Allergica e suo Impatto sull’Asma” (ARIA), redatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il concetto su cui si basa questa associazione è che le vie respiratorie superiori e inferiori sono di fatto un’unica unità strutturale e funzionale, entrambe bersaglio degli allergeni, indipendentemente dalla malattia che ne consegue, che può essere solo la Rinite allergica, solo l’Asma bronchiale o entrambe. In quest’ottica, Rinite e Asma allergiche vanno quindi considerate una patologia unica che può interessare l’intero tratto respiratorio.
Quali sono i sintomi?
Innanzitutto occorre precisare che la Rinite allergica si manifesta con sintomi che all’apparenza sono simili a quelli di un comune raffreddore, e cioè secrezioni nasali abbondanti, starnuti, lacrimazione e prurito agli occhi.
Generalmente si riscontra che questi sintomi precedono o accompagnano la comparsa dell’Asma bronchiale, la quale non può essere controllata e curata in modo adeguato e completo se anche la Rinite non viene adeguatamente e tempestivamente trattata.
Come evolve l’infiammazione
I motivi per cui le vie aeree superiori (fosse nasali, bocca e faringe) sono in grado di provocare la comparsa di malattie delle vie respiratorie inferiori (laringe, trachea, bronchi e bronchioli, che portano ai polmoni) e viceversa, dipendono dalla struttura e dalla funzione delle vie respiratorie e dai meccanismi immunologici coinvolti.
Il rivestimento, cioè l’epitelio, delle vie respiratorie è infatti lo stesso dalle fosse nasali fino alle parti più periferiche dei bronchi e dei bronchioli, e il tipo di innervazione provoca un identico effetto di tipo ostruttivo, per la dilatazione dei vasi, nel naso, e per la contrazione della muscolatura liscia, nei bronchi.
Pur non mancando differenze, anche i meccanismi allergo-immunologici sono per la maggior parte gli stessi (tramite i linfociti T, gli eosinofili e i mastociti, le cellule che caratterizzano l’infiammazione delle vie aeree).