Dermatite Atopica, un disturbo circolare

Autore: Dott.ssa Rosalba Aiazzi

 

Il circolo vizioso prurito-grattamento

Il prurito produce il comportamento del grattamento e più il bambino ha prurito, più sentirà l’esigenza di produrre un sollievo grattandosi. Ma l’atto del grattarsi, in questa specifica situazione, non produce l’effetto desiderato del sollievo, come accade quando si gratta un soggetto con cute illesa. Nell’atto di grattarsi il bambino, involontariamente, andrà ad aggravare la situazione delle lesioni eczematose, apportando talvolta impurità e batteri sulle ferite e provocando fenomeni di sovra infezione, aggravando e complicando la situazione della cute. Il prurito pertanto, a causa del reiterato comportamento del grattamento rappresenta un importante fattore di mantenimento e talvolta di peggioramento della patologia. Il sintomo del prurito che spesso si intensifica nelle ore serali, quando il bambino è più stanco o irritabile, può favorire l’instaurarsi di un ulteriore circolo vizioso relativo al ritmo sonno-veglia.

Le alterazioni del ritmo sonno-veglia

Durante le ore notturne spesso il sintomo del prurito disturba ed altera il ciclo del sonno del bambino e della famiglia. L’esperienza delle ripetute notti prive di sonno favorisce l’instaurarsi nella famiglia di una particolare tendenza a sviluppare una ansia anticipatoria, che influenza negativamente il ciclo del sonno del bambino e della famiglia stessa. Prima dei tre mesi di vita del bambino, quando ancora non compare il riflesso del grattamento, il prurito si manifesta sottoforma di irritabilità e frequente inclinazione al pianto. I circoli viziosi del prurito-grattamento e il circolo vizioso del sonno si influenzano e si rinforzano reciprocamente andando a costituire una rilevante componente di stress per il bambino e per la famiglia.

Dermatite atopica e stress

La cronicità della patologia, l’andamento imprevedibile, la presenza costante del sintomo del prurito, le alterazioni del sonno rappresentano una serie di fattori stressanti per il bambino e la famiglia. Possiamo definire lo stress: uno stato di tensione dell’organismo, nel quale vengono attivate una serie di difese, al fine di fronteggiare una situazione di minaccia, reale o percepita. Gli eventi stressanti possono essere sia di origine fisica, che di origine psicologica. Lo stress coinvolge l’attività di molteplici strutture dell’organismo, in primo luogo, il cosiddetto “asse ipotalamo-ipofisi-surrene” la cui azione prevede la messa in circolo di una serie di ormoni. Il sistema immunitario è influenzato dal sistema nervoso per mezzo di connessioni anatomiche e funzionali, pertanto in situazioni di stress aumenta la produzione delle “sottopopolazioni linfocitarie” prodotte dal sistema immunitario. E’ importante ricordare che sono proprio le immunoglobuline di tipo E (IgE) alla base del quadro infiammatorio che caratterizza la Dermatite Atopica.

Un’origine psicosomatica

La Dermatite Atopica si colloca tra le patologie psicosomatiche dell’età evolutiva. Gli autori francesi descrivono nei bambini alcuni tratti specifici tra i quali: difficoltà nell’espressione dell’aggressività e della conflittualità, una tendenza a conformarsi alle richieste dell’ambiente, una eccessiva dipendenza dagli adulti, sintomi depressivi, che si manifestano nella forma della cosiddetta “atonia depressiva”, caratterizzata da iner-zia, indifferenza, assenza di angoscia e tristezza. I bambini mostrano una tendenza al conformismo, un atteggiamento di ipernormalità e uno stile utilitaristico di pensiero. La sindrome psicosomatica cela una fragilità del Sé, mascherata da una forma di eccessivo adattamento alla realtà esterna e una conflittualità relativa all’acquisizione di progressivi livelli di autonomia ed esplorazione dell’ambiente. Nei primi anni di vita la vulnerabilità del Sé è rintracciabile nell’assenza dell’angoscia dell’ottavo mese, la cosiddetta angoscia dell’estraneo e più tardi nella mancata formazione dell’oggetto transizionale (bambole, orsacchiotti, coperte), oggetto che rappresenta la creatività del Sé e la propensione dell’individuo ad esplorare il mondo esterno e a crescere. Successivamente la fragilità del Sé rende critico il processo evolutivo di distacco e separazione dalle figure di riferimento.