Difetti visivi, tutto sulla correzione ottica

Autore: Dott. Marzio VanziniDott.ssa Maria Grazia Magliarella

 

La correzione ottica dell’Astigmatismo

È ottenuta con lenti cilindriche positive o negative o il tipo di combinazione sfero-cilindrica, secondo il tipo di Ametropia, che elimina lo sfuocamento.
Un bambino nei confronti delle lenti cilindriche, mostra una tolleranza più forte di quella di un adulto, anche per Astigmatismi abbastanza elevati.
Gli Astigmatismi possono essere di grado lieve, medio o elevato. Generalmente quelli lievi si correggono totalmente, quelli di grado medio o elevato, nei bambini, si dovrebbero correggere totalmente per impedire il sovrapporsi di un’Ambliopia, solo a patto che il bimbo sopporti qualche transitorio disturbo iniziale, altrimenti è meglio cominciare con la prescrizione di una ipocorrezione per poi aumentarla gradualmente con il tempo.
I Pazienti astigmatici, che fin dai primi anni di vita non hanno mai portato occhiali, presentano un visus molto scarso e questa deficienza di visione prende il nome di Ambliopia astigmatica, la cui gravità è proporzionale all’entità del difetto astigmatico. Per prevenire l’Ambliopia e ottenere lo sviluppo di un’acutezza visiva normale, è necessario prescrivere prima dei 4-5 anni una correzione cilindrica totale da usare in permanenza. Tale correzione va controllata almeno ogni 6-12 mesi al fine di correggere eventuali errori commessi negli esami precedenti e perché l’Astigmatismo può subire piccole modifiche con il passare del tempo.

La correzione dei difetti visivi è una disciplina complessa e difficile, che richiede grande esperienza dovendo considerare numerosi fattori quali tipo ed entità del difetto visivo, età dei Pazienti e loro esigenze di vita o di lavoro, presenza o meno di Strabismi latenti o manifesti, bilanciamento della visione binoculare e tra lontano e vicino, capacità accomodativa soggettiva e altri ancora. La prescrizione di una correzione ottica sbagliata, oltre ad avere costi economici non indifferenti, non risolve i disturbi soggettivi o visivi del Paziente e anzi può produrre sintomi fastidiosi aggiuntivi e nei bambini, in cui l’apparato visivo non ha ancora completato il suo sviluppo, può provocare un ostacolo permanente al completo recupero visivo (Ambliopia). Per tali motivi è bene che sia il Medico Oculista, con una conoscenza adeguata nel campo della rifrazione e possibilmente con la collaborazione dell’Ortottista, ad avere il compito delle prescrizioni ottiche più impegnative e, nel caso fosse possibile una correzione chirurgica, per ottenere i risultati migliori, che l’intervento sia eseguito, solo quando indicato, con gli strumenti e le tecniche più adeguate, con grande esperienza e competenza nella Chirurgia rifrattiva.


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