L’evoluzione dell’infezione
Le modalità di infezione, le caratteristiche demografiche del Paziente e l’eventuale presenza di alcune malattie associate possono accelerare l’insorgenza di complicanze epatiche dell’infezione HCV. Quest’ultima, invece, decorre lentamente nei Pazienti infettati in epoca perinatale o infantile, e nei Pazienti che non presentano altri disturbi come sovrappeso corporeo, Diabete, Ipertensione Arteriosa, abuso di alcol o esposizione a farmaci capaci di manipolare il sistema immunitario. Diversi studi hanno infatti documentato il ruolo nocivo dell’abuso di alcool, del sovrappeso o del Diabete nell’accelerare lo sviluppo di patologie come Fibrosi avanzata, Cirrosi e Tumore nei Pazienti HCV positivi. La distinzione tra queste due tipologie di Pazienti ha riflessi pratici nei programmi di screening, sorveglianza clinica e trattamento. Purtroppo, per ragioni puramente economiche, pochi Paesi hanno promosso uno screening indifferenziato della popolazione per Epatite C. In Italia, ad esempio, lo screening di massa porterebbe a identificare centinaia di migliaia di individui meritevoli di cure, ma non disponiamo di adeguate risorse economiche di copertura.
La diagnosi
Ogni anno una piccola percentuale, forse il 2% di tutta la popolazione infetta da HCV, viene identificata come portatrice d’infezione, e dopo un accurato scrutinio solo una parte viene sottoposta a trattamento antivirale. Lo scrutinio del danno epatico causato dall’HCV si fonda sul monitoraggio periodico del Paziente con esami del sangue e delle funzioni del fegato, associati a tecniche non invasive di diagnosi come Fibroscan ed Ecografia dell’addome. Questi esami permettono di identificare tempestivamente i Pazienti con Epatite severa, in progressione verso la Cirrosi e a maggior rischio di Tumore, selezionando quindi quelli con priorità di cura antivirale. I malati di Cirrosi necessitano anche di sorveglianza endoscopica, mediante esofagogastroscopia tesa alla ricerca di varici, potenziali fonti di emorragia digestiva.
Tumore al fegato e varici
La diagnosi precoce di Tumore al fegato e di varici esofago-gastriche è una buona pratica clinica, poiché permette di ottimizzare il trattamento delle complicanze. La sopravvivenza del Paziente cirrotico con Carcinoma del fegato infatti è maggiore nei casi di diagnosi tempestive, poiché il Tumore può essere trattato con cure radicali come l’utilizzo del Laser, l’asportazione chirurgica e, in casi selezionati, il trapianto di fegato. L’emorragia da rottura di varici, dal canto suo, è una temibile complicanza delle Cirrosi più avanzate e può essere prevenuta con l’assunzione di farmaci betabloccanti e, nei Pazienti insensibili o refrattari, mediante legatura endoscopica dei cordoni varicosi. La diagnosi precoce di Cirrosi da Epatite C e la conseguente eliminazione dell’infezione permette di prevenire e meglio trattare alcune complicanze metaboliche della malattia da HCV. Negli ultimi anni la sopravvivenza del Paziente con Cirrosi da HCV è aumentata significativamente, grazie all’applicazione precoce di trattamenti antivirali e alla maggiore capacità degli Epatologi di prevenire le complicanze dell’Ipertensione portale.