Autore: Dott.ssa Maddalena Parma

 

I nuovi test diagnostici

Negli ultimi anni l’Allergologia ha fatto passi da gigante, sia per quanto riguarda il versante diagnostico che quello terapeutico. Fermo restando che il primo passo verso una diagnosi corretta consiste sempre in  un’anamnesi dettagliata e in uno scrupoloso esame fisico del Paziente, ai classici e ancora imprescindibili test cutanei con i vari estratti allergenici, i cosiddetti Prick test, e agli altrettanto collaudati corrispondenti  esami sierologici (dosaggio nel sangue  degli specifici anticorpi IgE), si sono aggiunti dei test sierologici più sofisticati, detti pertanto di secondo livello, e rappresentati da Immmunocap  e Microarray. Questi ultimi sono estremamente utili in quanto consentono di identificare una per una la sensibilizzazione verso le numerose  molecole allergeniche presenti nella  stessa fonte. Va comunque ribadito che questo particolare tipo di esame non sostituisce la visita allergologica e i test diagnostici tradizionali. Il test, che viene eseguito tramite  un normale prelievo di sangue, è  disponibile presso la maggior parte  dei laboratori delle Strutture Sanitarie che si occupano di Malattie allergiche, e costituisce pertanto un notevole progresso e un valido tassello da aggiungere al complesso “collage diagnostico”. 

La Spirometria 

Un altro esame assolutamente necessario per effettuare una giusta diagnosi e una corretta valutazione è la Spirometria, poiché  consente di verificare l’eventuale presenza di un’ostruzione delle vie bronchiali. Questo esame deve essere eseguito non solo in presenza di sintomi evidenti tipici dell’Asma, ma anche in caso di tosse o dei soli sintomi nasali in quanto è da tempo dimostrato che il Raffreddore allergico è fattore  di rischio per lo sviluppo dell’Asma e può quindi accompagnarsi a un coinvolgimento delle vie respiratorie inferiori, anche quando questo non è ancora sintomatologicamente evidente.

Le terapie

Attualmente sono disponibili due tipi  di terapia, che agiscono a livelli diversi,  ma comunque entrambi validi ed efficaci. La prima è quella che prevede la somministrazione di farmaci, fra cui quelli attualmente più utilizzati sono  gli antistaminici orali di ultima generazione, i cortisonici inalatori nasali e bronchiali, i broncodilatatori inalatori a breve e lunga durata d’azione e gli antistaminici ad uso locale oculare; altri farmaci molto validi nella  cura delle Allergie primaverili sono gli  antioleucotrienici a somministrazione  orale, principalmente utilizzati in caso di presenza contemporanea di sintomi bronchiali e nasali. 
Le Linee Guida regolano l’utilizzo di questo o quel farmaco a seconda della classificazione del tipo e di gravità delle varie manifestazioni allergiche. 
L’altra possibilità terapeutica è l’Immunoterapia  Desensibilizzante Specifica, correntemente e impropriamente nota come vaccino, presente nel panorama allergologico ormai da molti anni e resa sempre più valida  e sicura. Soprattutto nelle fasi iniziali, e comunque  ogni volta che ci sia necessità,  non prescinde e non controindica una terapia contemporanea con i farmaci. Alla via di somministrazione tradizionale sottocutanea è stata successivamente aggiunta la via sub-linguale che è equivalente a livello di efficacia ma più pratica per il Paziente in quanto può essere eseguita presso il proprio domicilio ed è priva di effetti collaterali importanti, invece ancora previsti, anche se rari, per la via sottocutanea. Questo tipo di terapia risulta essere  particolarmente efficace nella cura  delle Allergie stagionali e quindi delle  Allergie primaverili ed è l’unico in  grado di modificare l’evoluzione dell’Allergia, creando nel Paziente uno stato di “resistenza” all’allergene. Avendo una durata di 4-5 anni, potrebbe garantire uno stato di “resistenza” all’allergene per circa i 10 anni successivi dalla sua sospensione. Ovviamente il tipo di terapia deve essere accuratamente valutato tenendo conto non solo della gravità della malattia e del suo impatto sulle normali attività del Paziente, ma anche del suo stato generale  e delle eventuali malattie e terapie  concomitanti. 
È inoltre importante comprendere che anche una “semplice” Allergia primaverile può nascondere qualche insidia, se non altro per la ripetitività della malattia che, se lasciata a se  stessa, si ripresenta puntualmente  a ogni stagione, alterando la qualità della vita del Paziente e la sua capacità  scolastica o lavorativa.


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