Negli ultimi anni il tema della salute e del benessere ha registrato una crescita di attenzione. Questa accresciuta sensibilità è sentita soprattutto dalle donne che, per ragioni culturali e naturali, sono più attente ai fattori di miglioramento della qualità della vita e in particolare da quelle donne che stanno attraversando una fase molto particolare della loro vita, la Menopausa. L’argomento è stato per molto tempo un tabù e ancora oggi evoca il presunto inizio del declino fisico e cognitivo della donna, cosa ovviamente falsa. La risposta della Medicina è nota: solitamente viene prescritta una Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS) per contrastare i sintomi indesiderati e le eventuali possibili patologie come Osteoporosi, Ipercolesterolemia e Malattie cardiovascolari: tuttavia esistono altre strade naturali per affrontare questa delicata fase di cambiamento, e tra queste la proposta dallo Yoga Ormonale.
Cos’è lo Yoga Ormonale
Lo Yoga Ormonale è innanzitutto una terapia naturale che si fonda sui principi millenari dello Yoga e consiste in una serie di esercizi e tecniche semplici e dinamiche; fu messa a punto circa 30 anni fa, con l’obiettivo di alleviare i sintomi della Menopausa, della Sindrome premestruale e dell’Ovaio policistico e per stimolare la fertilità.
Parliamo di un trattamento olistico, che tiene conto cioè della totalità del nostro essere fisico e psichico e quindi, da un lato gli esercizi di respirazione (Pranayama) e dall’altro determinate posture dinamiche (Asana), favoriscono la corretta circolazione dell’energia che attraversa costantemente il nostro corpo (Prana) e che noi assorbiamo attraverso il cibo, il sole, l’acqua, ma soprattutto l’aria che respiriamo. Questo metodo ha già preso piede in molti paesi e gli effetti benefici per il corpo e la mente sono stati ormai ampiamente testati e validati con diverse tecniche di rilevazione dei livelli ormonali. Proprio perché aiuta la produzione di ormoni, lo Yoga Ormonale ha effetti positivi su quattro livelli diversi: fisico, fisiologico, psicologico ed energetico.
I benefici per le donne...
Di fronte alla Menopausa ogni donna trova il suo modo di viverla e di affrontarla, anche in funzione della propria cultura. Avendo più tempo per se stesse, si suggerisce di viverla come un momento di nuove possibilità, per esempio imparando e praticando regolarmente lo Yoga Ormonale, i cui benefici di ringiovanimento sono dovuti alla ripresa della produzione ormonale: la maggiore produzione di ormoni infatti contrasta le vampate, rinforza i capelli, stimola la fertilità (nel caso di donne ancora in età fertile) e riduce insonnia e irritabilità. Anche i sintomi della Sindrome premestruale vengono ridotti, così come nel caso dell’Ovaio policistico, che vedono una progressiva normalizzazione della produzione di estrogeni e progesterone.
... ma non solo
La pratica regolare dello Yoga Ormonale è molto utile anche per gli uomini e per chi soffre di Diabete: negli uomini in particolare si sono evidenziati notevoli benefici nella riattivazione dell’apparato riproduttivo, con il raggiungendo di livelli di testosterone presenti ad un età di 15 anni più giovane; si è inoltre riscontrato un aumento della libido e un contrasto efficace a disfunzioni erettili ed eiaculazione precoce, oltre ad una diminuzione dell’irritabilità, dell’insonnia e della perdita dei capelli. Per i diabetici invece è stata evidenziata una riduzione della concentrazione di zuccheri nel sangue, un miglioramento della circolazione e una rimarginazione più rapida in caso di ferite, oltre ad una nuova stimolazione dell’attività renale con conseguente miglioramento della vista, riduzione dello stress e aumento della vitalità generale.
Quando si può praticare
Lo Yoga Ormonale è indicato per entrambi i sessi: molto utile per le donne dopo i 35 anni, ma anche dopo anni di Menopausa, ed è consigliato per gli uomini dopo i 45. Non è possibile praticarlo in caso di gravidanza, con problemi di Endometriosi grave e con Neoplasie di origine ormonale. Allo stesso modo devono astenersi uomini e donne con Osteoporosi severa e/o che abbiano subito di recente interventi chirurgici all’addome.