Il Trekking
Nonostante il camminare sia uno dei gesti più antichi e comuni dell’umanità, oggi lo si denomina con sostantivi diversi di derivazione anglosassone, con cui si identificano modalità tecnicamente strutturate e/o specifiche finalità: si parla così di “Nordic Walking” (camminata nordica), “Power Walking” (camminata potenziata), “Mindful Walking” (camminata consapevole) o “Walking Meditation” (meditazione camminata).
In questo articolo vogliamo però parlarvi di “Trekking”, un termine oggi molto diffuso, il cui significato comprende sia l’andare per tracce e sentieri (da “trek”, traccia, sentiero), sia il viaggio lento, a tappe da farsi a piedi. In pratica è sinonimo di escursionismo, che è possibile effettuare in tutti gli ambienti, non solo quindi, come spesso si immagina, in montagna, ma anche in collina, in pianura, lungo le coste e, perché no, nei centri storici o nelle periferie delle aree urbane e metropolitane.
Passeggiare vivendo il territorio
Le motivazioni del camminare in questo modo si arricchiscono. Si tratta infatti non solo di effettuare una salutare passeggiata più o meno prolungata, con tutti i benefici psico-fisici che ne conseguono e che abbiamo sinteticamente delineato, ma anche conoscere e vivere il territorio e i diversi paesaggi, ciascuno con i propri valori naturalistici, storici e culturali. Guardarsi intorno, ascoltare i suoni e i silenzi e ancora prestare attenzione a chi si incontra lungo la strada. Esperienze diverse che possiamo intraprendere in luoghi esotici e lontani, ma anche “fuori porta”, nei più rinomati siti turistici nazionali ed esteri, ma anche per borghi e sentieri dimenticati, effettuando escursioni giornaliere o di più giorni, condotte con diverse tipologie di trek (itineranti, itineranti con bagaglio trasportato, residenziali). Sempre però con lo stile e la particolare attitudine che il camminare e il viaggio lento consentono.
Scegliere gli strumenti e gli itinerari più adatti
Per intraprendere questo cammino di scoperta, occorrono pochi ed essenziali strumenti, come un buon paio di calzature e gli specifici bastoncini, e naturalmente l’abbigliamento e l’equipaggiamento adatti sfruttando le caratteristiche e le potenzialità dei moderni materiali tecnici, ma con costi comunque contenuti e ben ammortizzabili nel tempo. Un indispensabile supporto è offerto inoltre dalla cartografia escursionistica che oggi può anche avvalersi di dispositivi GPS (Global Positioning System) dedicati, che consentono di tracciare e condividere percorsi e punti di interesse.
Occorre poi accostarsi con gradualità all’impegno fisico e alla diversa difficoltà dei percorsi, a partire da una corretta autovalutazione della propria preparazione fisica e capacità e scegliendo di conseguenza gli itinerari più adatti.