Il cibo è vita. Nelle popolazioni occidentali il cibo assume una valenza che supera la necessità e diventa abitudine: buona abitudine o cattiva abitudine? Inutile o forse utile ricordare che le buone (e le cattive) abitudini si formano con l’esempio. Il ruolo educativo dei genitori assume una importanza fondamentale in tutti i campi: morale, culturale e di stile di vita. Per ciò che riguarda la cura dei bambini, è assolutamente riduttivo limitarla alla consulenza pediatrica: la vera “cura”, nel senso più ampio dell’accudire, nasce dall'attenzione completa da parte dei genitori per il proprio bambino. Questo atteggiamento non solo contribuisce a prevenire le malattie ma permette ai bambini di diventare in futuro adulti responsabili per se stessi e per la società in cui vivranno.
Il Pediatra
Ciò detto, il ruolo del Pediatra è fondamentale non solo per le cure primarie ma anche per una corretta informazione ed educazione sanitaria che permetta ai genitori interventi preventivi sulla salute presente e futura dei propri bambini. Tra questi, la corretta alimentazione, particolarmente in età infantile, è senza dubbio il primo investimento. Tutti sappiamo che l’alimentazione, oltre allo stile di vita, costituisce la prima prevenzione nei confronti delle malattie, in particolare quelle metaboliche (Obesità, Ipertensione, Diabete, Arteriosclerosi, ecc.).
La fisiologia del bambino è diversa da quella dell’adulto
Il bambino non è un adulto in miniatura. Per i bambini il cibo ha una funzione non solo energetica, ma anche plastica: serve a costruire il corpo che sta crescendo. I bambini hanno un’immaturità funzionale complessiva degli organi e dei sistemi, in particolare un’immaturità degli organi che devono disintossicare l’organismo. Gli organi escretori come il rene, la pelle, i polmoni e l’intestino non sono ancora completamente efficienti e nei bambini possono verificarsi più facilmente accumuli di sostanze estranee o tossiche. Il corpo del bambino è inoltre più permeabile poiché anche le barriere fisiologiche (intestinale, cerebrale, cutanea) non sono mature e le proteine del sangue, che devono legare ed eliminare le sostanze tossiche, sono più scarse. Per questo il bambino è più suscettibile in generale alle intossicazioni e certamente più sottoposto all'accumulo nell'organismo di additivi, coloranti e conservanti, spesso presenti nei cibi industriali. Usare cibi con additivi non è assolutamente ammissibile, infatti queste sostanze, pur non essendo tossiche di per sé, sono difficilmente smaltibili dall'organismo e con l’assunzione sistematica nel corso degli anni vanno lentamente “accumulandosi” nell'organismo.