Frutto generato dalla pianta erbacea dal nome scientifico “Solanum melongena”, la Melanzana si caratterizza per il suo colore e per le diverse forme che può assumere: ovale, rotonda oppure allungata. Originaria dell’India, la sua diffusione in Italia si deve all’antica presenza dei Saraceni: in Sicilia, infatti, era già conosciuta in epoca medievale, seppur per un utilizzo prevalentemente ornamentale; solo successivamente se ne scoprì il prezioso uso alimentare.
Le diverse varietà
Oggi esistono diverse tipologie di questo ortaggio e varie classificazioni: dalla Melanzana bianca dell’Anatolia, a quella rossa DOP di Rotonda, piccolo comune della Basilicata, che in realtà, per la forma, assomiglia più ad un pomodoro ed ha un sapore leggermente piccante, per poi rientrare nelle tipologie dal colore più o meno violaceo: possiamo trovare la violetta lunga scura, la violetta nana precoce, la violetta lunga delle cascine, la Melanzana zebrina viola, striata sul viola e di forma tonda o allungata, la Melanzana di Murcia, violetta e rotonda, e ancora la Mostruosa di New York e infine la Tonda Comune di Firenze dal caratteristico violetto pallido.
Ricca di antiossidanti...
Guardando una Melanzana, viene da chiedersi innanzitutto il perché del suo colore: seppur di varie tonalità e varietà, infatti, il colore predominante è il viola intenso, che sembra derivare dalla necessità di difendersi dai raggi ultravioletti del sole.
Come tutti i vegetali di colore viola, anche la Melanzana è ricca di antiossidanti, in particolare la nasunina, che è presente nella buccia e le conferisce il suo tipico colore. La nasunina fa parte della famiglia dei flavonoidi, antocianine (coloranti idrosolubili) con notevole potere antiossidante, antitumorale e antinvecchiamento; sembrano inoltre agire positivamente anche sulla microcircolazione sanguigna, favorendo la protezione dei piccoli vasi, sulla funzionalità epatica e sul sistema immunitario, rinforzandolo; sono inoltre coinvolte nella prevenzione di diverse patologie cardiovascolari, neoplastiche e infiammatorie.
... e polifenoli
Un’altra sostanza molto importante presente nella Melanzana è l’acido clorogenico, importante polifenolo presente in svariate piante medicinali, frutti e altri ortaggi tra cui patate, pomodori, indivia e prugne, che sembra avere benefiche proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antibatteriche. Questa molecola, infatti, sembra agire riducendo i livelli di LDL (lipoproteine a bassa densità), ovvero il colesterolo definito “cattivo” che si accumula nei vasi sanguigni e che può portare nel tempo ad occlusioni: il consumo di questo ortaggio ricco in acido clorogenico, quindi, ridurrebbe il rischio di sviluppare patologie come la Steatosi epatica non alcolica; ma sembra avere un ruolo importante anche nell’assorbimento del glucosio a livello dell’intestino, contribuendo a ridurne i picchi, e avendo, in tal modo, un effetto di modulazione sulla Glicemia post prandiale (stadio pre-diabetico): pertanto potrebbe risultare molto utile in caso di dieta ipocalorica e nel trattamento della Sindrome metabolica associata al sovrappeso e all’Obesità.
Poche calorie, tanta fibra
La Melanzana è un ortaggio a basso contenuto calorico e, come la maggior parte delle verdure, è composta prevalentemente da acqua (93 g/100 g prodotto), motivo per cui può avere un benefico effetto diuretico, stimolando la funzionalità renale.
Una porzione da 100 g di Melanzane crude fornisce complessivamente 23 kcal, 1 g di proteine, 0,4 g di grassi, 2,6 g di carboidrati e 2,6 g di fibra. Considerando l’apporto medio di altri tipi di verdura, la Melanzana è quindi una discreta fonte di fibra: contiene infatti 2,6 mg/100 g di fibra, che aumenta a 3,7 mg/100 g dopo la cottura; si tenga conto che i livelli di assunzione di fibra alimentare raccomandati mostrano come effetti benefici si possano ottenere a partire da un quantitativo minimo di 10,9 g su un apporto calorico di 1000 kcal al giorno, da adattare in base alla quota calorica giornaliera specifica per ogni persona, in base ai fabbisogni e alla quota calorica effettivamente introdotta.