Autore: Carla Musiani

 

Frutto ipocalorico “spezza fame”

Nel considerare le caratteristiche nutrizionali dell’arancia si può affermare che esse contengono l'87% circa d'acqua, il 7,8% di zuccheri, molti minerali come calcio, fosforo, potassio, ferro, selenio e soprattutto diverse vitamine fra cui oltre alla vitamina C, la A, B1, e la B2, da non sottovalutare inoltre che l'arancia è un frutto ipocalorico che contiene circa 34 calorie per 100 g. La fibra è contenuta principalmente nel callo bianco, sotto la buccia. 
Le virtù dell’arancia non finiscono qui: nonostante la sua acidità, fornisce equivalenti basici all’organismo, favorendo l’alcalinità delle urine e ostacolando la formazione di calcoli urinari. Lo stesso Inran ha ricordato più volte che l’arancia, adatta ad ogni età, può essere consumata in qualsiasi momento della giornata e ha promosso iniziative come “Spremi l’arancia e studia con più gusto” per incentivarne il consumo nei bambini in età scolare: intera o sotto forma di spremuta, è ottima a colazione, ideale per gli spuntini, “spezza fame” prima di mangiare, utile per l’assorbimento del ferro alla fine dei pasti. 

Dalle origini ai giorni nostri

Dobbiamo agli Arabi la diffusione di questo prezioso frutto in Italia e principalmente in Sicilia dove, nel lontano XIV secolo, furono introdotti i primi agrumeti di arance amare coltivati soprattutto a scopo ornamentale. Il nome arancio proviene dall’indiano “naràranga” ed è riferito alla qualità amara. La mitologia è ricca di riferimenti su questo frutto: fiori e frutti d’arancio furono il dono di nozze di Giove e Giunone, ed è per questo che il bouquet di fiori d’arancio, bianchi e profumati, è entrato nel costume del rito matrimoniale. 
Le arance dolci, originarie della Cina, si diffusero in Europa nel 1500 grazie alle comunicazioni marittime che effettuavano i Genovesi e i Portoghesi. Ancora oggi la Sicilia è tra i maggiori produttori di questo frutto: non dimentichiamo che le Arance Rosse di Sicilia e più recentemente anche le Arance del Gargano, hanno ottenuto il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta). Questi nuovi riconoscimenti permettono di arricchire ulteriormente il “made in Italy” alimentare nel mondo, offrendo i colori, sapori e profumi dell’alimentazione mediterranea. 

In cucina

Molto utilizzata in cucina e in pasticceria, il succo dell’arancia condisce carni e pesci (le sarde a beccafico e l’anatra all’arancia le ricette più famose), le scorrette sono indispensabili ingredienti per cassate e cannoli, gli spicchi si trasformano in ottime insalate, l’acqua di fiori d’arancio non può mancare nella pastiera, il tipico dolce napoletano. La marmellata di arance amare e il miele di zagara sono altre tra le mille golosità che si possono ottenere da questo frutto, senza addentrarci negli usi dei suoi oli essenziali in fitoterapia e nella cosmesi. Trafitta qua e là da chiodi di garofano e rinchiusa nell’armadio o nei cassetti regala il suo profumo per tutto l’anno.


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