Autore: Carla Musiani

Gli effetti di questa vitamina vengono potenziati in modo sinergico da altre sostanze

Con il suo allegro colore giallo-arancio ricorda un po’ il sole dell’estate ma l’arancia è invece un frutto invernale per eccellenza, ricco di importanti virtù nutritive. 
L’arancio, o Citrus Sinensis, è un albero sempreverde che può raggiungere dieci metri di altezza. Il frutto molto succoso che noi conosciamo è in realtà un tipo particolare di bacca chiamata “esperidio”, formato dalla buccia o scorza che lo ricopre esternamente; colorata prima di verde e poi d’arancione più o meno intenso, ricca di cere ed oli e, dalla parte interna polposa e commestibile, é divisa in spicchi contenenti ciascuno dei semi.
Il termine "agrume" si riferisce al gusto acidulo o agre di questi frutti: arancia, limone, pompelmo, clementine, cedro ed altri.

Le varietà

Le arance sono suddivise in due grandi gruppi:

  • pigmentate: varietà tarocco, moro, sanguinello;
  • bionde: varietà naveline, ovale, valencia.

La raccolta va da ottobre (navelina) a luglio (valencia) a seconda delle varietà.
La presenza più lunga sul mercato è quella delle Navel, da ottobre-novembre a maggio, le arance Moro, invece, si trovano solo da dicembre a febbraio. 

Antinfluenzale e antiossidante

Il suo contenuto di Vitamina C (50 mg su 100 g, a pari merito con gli altri agrumi) le conferisce una particolare proprietà antinfluenzale oltre ad una potente azione antiossidante, cioè la capacità di agevolare la cellula a smaltire i rifiuti ossidi prodotti dal proprio metabolismo (per questo gli alcolisti e i fumatori hanno un maggiore fabbisogno di Vitamina C).
È importante per le reazioni di ossido-riduzione ed è utilizzata nella sintesi del collagene, un fattore antinvecchiamento molto consistente (infatti la pelle invecchia a causa della perdita di collagene e di fibre elastiche). Interviene nel processo di guarigione delle ferite (la vitamina C è perciò detta angiogenetica) e nell'assorbimento del ferro (proprietà antianemica). 

L’importanza dei bioflavonoidi

Sarebbe però riduttivo incentivare il consumo di questo frutto solo per il contenuto in vitamina C, anche perché gli effetti di questa vitamina vengono potenziate sinergicamente da altre sostanze. Parliamo dei bioflavonoidi, una classe molto vasta di sostanze vegetali idrosolubili che generalmente caratterizzano il colore del frutto, presenti in larga misura nelle arance e che abbiamo già imparato a conoscere per altri frutti (ricordate le antocianine del mirtillo?): tra questi, l’esperidina, il betacarotene e gli altri carotenoidi che prevalgono nelle arance gialle e le antocianine che donano alle arance rosse il loro caratteristico colore.
Gli antiossidanti sono stati considerati tra i più importanti composti bioattivi di un alimento, tanto da riconoscere l’importanza di accrescere nel frutto la Capacità Antiossidante Totale tramite “breeding”. Questa tecnica di biotecnologia, che aumenta i livelli di antiossidanti negli alimenti, è un’importante opzione per realizzare una maggiore assunzione anche nella circostanza di limitato consumo di frutta e vegetali.
È evidente che abbandonare l'abitudine di consumare arance in favore di una compressa di vitamina C vorrebbe dire rinunciare a questi preziosi alleati della salute. 
Il corpo umano necessita di 60 mg di vitamina C al giorno nei maschi e 60- 95 mg nelle femmine, contenuti in circa 1-2 arance


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