Attacchi di panico: affrontarli con la psicoterapia

Autore: Prof. Antonio Lo Iacono

 
Le possibili cause

All’origine del disturbo, secondo alcuni studiosi, ci potrebbe essere una predisposizione genetica familiare, o una causa biologica, ovvero un difetto nel funzionamento della parte del cervello che normalmente scatena la reazione di difesa allo stress: accade quindi che il cervello stesso arrivi a segnalare un pericolo che non esiste nella realtà. Il Disturbo di panico è molto frequente fra coloro che soffrono già di un altro disturbo d’ansia, o di qualche fobia, può coesistere spesso anche una forma più o meno grave di depressione. Tuttavia, se vogliamo approfondire caso per caso, una volta accertato tramite il Medico di famiglia che non ci sono malattie cardiache, non mancano zuccheri nel sangue e non è presente acidosi metabolica (che possono causare iperidrosi), che non esistono scompensi endocrini (che possono causare palpitazioni), non si assumono farmaci o sostanze che possano attivare stati di ansia, è importante cercare di comprendere come si è giunti a “costruire” l’attacco e/o il disturbo di panico. C’è da rilevare che, nonostante le analisi cliniche negative, molte persone hanno difficoltà ad accettare che l’origine del disturbo possa essere psicologica, quindi talvolta si innesca un tentativo di ricerca spasmodica di una ragione fisiologica, quasi un circuito ipocondriaco, che da una parte mira a ricercare una causa organica e dall’altra percepisce il timore verso questo tipo di responso. Per questo, dopo aver consultato il Medico, talvolta si cerca un Neurologo che non può che rispondere cercando nuove sperimentazioni di psicofarmaci per sedare l’ansia sempre più crescente del Paziente.

Dalla comprensione alla Psicoterapia

Al di là dei farmaci che, in casi gravi, possono tamponare il forte disagio e l’ansia esasperata, è importante esaminare la situazione globale dell’individuo portatore del disturbo. Quindi dopo un’anamnesi approfondita, analizzando soprattutto lo stile di vita della persona, spesso soggetta a pressanti stati mentali ed emotivi in grado di provocare distress, è importante evidenziare attraverso un esame diagnostico gli eventuali blocchi emozionali e corporei, sottesi ad eventuali nodi non superati e a bisogni esistenziali (spesso inconsci) trascurati durante il percorso evolutivo della persona. Quindi aiutare il Paziente ad ascoltare cosa c’è dietro al panico, quale esigenza non è stata adeguatamente ascoltata o compresa, quindi dare voce alla possibile sofferenza offrendo finalmente la possibilità di esprimerla a voce, anche gridando come ha fatto Munch nel suo dipinto, per facilitare i processi di trasformazione che avevano bisogno di realizzarsi. Ogni Psicoterapia può essere utile per affrontare il panico ma, visto che il disturbo aggredisce pesantemente il corpo, è particolarmente consigliata una Psicoterapia psicocorporea (cominciando dal Training Autogeno per poi inoltrarsi nell’Analisi Bioenergetica, aiutandosi con tecniche psicodrammatiche e gruppi d’incontro), che possa stimolare e sciogliere, attraverso tecniche di respirazione ed altri esercizi mirati, i blocchi muscolari e psicologici che nel tempo hanno attaccato il corpo e la mente della persona.


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