I fattori personali
Le abilità relazionali di ogni individuo sono influenzate da fattori personali, da una propria predisposizione e dalle esperienze di vita, dunque dal contesto nel quale l’individuo è cresciuto. Le relazioni familiari, essendo presenti nella vita dell’essere umano fin dalla nascita, influenzano molto la personalità e il modo in cui ci si rapporta agli altri e all’ambiente circostante.
Chi, per esempio, ha vissuto in un clima educativo tendenzialmente rigido e poco aperto agli altri, eredita scarse capacità relazionali. L’utilizzo massivo dei social network, considerati un mezzo per ricercare interazione e connessione, consente a tutte quelle persone poco abili socialmente, di affrontare la solitudine e la bassa autostima ma, contemporaneamente, impedisce di esercitarsi nelle modalità di interazione vis-a vis che accrescono abilità sociali più complesse e raffinate. Le “relazioni social” tendono a essere meno profonde di quelle interpersonali basate su un contatto fisico. Tuttavia, con il passare del tempo, esse possono dare origine a vere e propri legami affettivi.
Rapporti interpersonali e avvento dei social
L’utilizzo dei social network ha prodotto diversi cambiamenti nei rapporti interpersonali. Tali mezzi possono attutire la genuinità, la naturalezza e la creatività presenti negli scambi tra individui. I social, promettendo di instaurare facilmente relazioni sociali e l’ampliamento delle reti relazionali, hanno reso gli esseri umani meno competenti nelle comunicazioni di persona e in altre forme di interazioni più tradizionali. Di seguito evidenzio alcune differenze positive e negative nelle “relazioni social”;
- l’amicizia sui social è più veloce e facile: basta un click per chiederla;
- i social sono un pratico strumento di comunicazione per restare in contatto con le persone a cui si è legati anche quando si è lontani;
- le storie sui social, l’inserimento dei like, i commenti e le chat consentono di interagire immediatamente, ma non possono soppiantare facilmente il contatto interpersonale vis a vis;
- i social consentono più facilmente l’incontro di persone con interessi simili, anche se sono in diversi luoghi del mondo;
- sui social è più facile camuffare le emozioni e mostrarsi diversamente da ciò che si è; l’assenza della comunicazione non verbale, tipica del rapporto che si basa sulla presenza fisica, non permette di cogliere sfumature e stati d’animo particolari;
- il fenomeno del “phubbing” cioè la preferenza dell’uso dello smartphone all’interazione sociale con le persone presenti si sta diffondendo tanto; ignorare i propri interlocutori può, però, portare a un vero e proprio isolamento relazionale;
- la socializzazione online dà la possibilità di attuare una “compensazione sociale”, ossia rimedia alle difficoltà comunicative presenti in alcune persone nella conversazione a faccia a faccia;
- la comunicazione online può incidere negativamente sul benessere psico-sociale dell’individuo perché gli sottrae del tempo e, quindi, toglie qualità alle amicizie esistenti;
- le relazioni in rete permettono di parlare facilmente di aspetti più intimi di sé, di discutere su questioni più personali, sapendo che si forniscono meno informazioni sull’aspetto fisico, l’età, il genere e lo status sociale; la riduzione di questi elementi elimina l’imbarazzo fra gli interlocutori.
Pertanto, senza demonizzare i social ma, se si vuole creare un valido dialogo con gli altri, ricordiamoci sempre un’affermazione di Khalil Gibran: “La realtà dell’altro non è in ciò che dice ma in ciò che non può rivelarti. Perciò, se vuoi capirlo, non ascoltare le parole che dice, ma quelle che non dice”. È ciò avviene solo attraverso un contatto diretto. Inoltre, ricordiamo che la cura dei rapporti interpersonali protegge dallo sviluppo di Malattie neurodegenerative, fornisce importanti stimoli a livello cognitivo, mantiene un tono dell’umore più positivo, aiuta a comprendere meglio noi stessi e a rispettare le differenze e le peculiarità. Di contro il ritiro sociale o l’impossibilità di passare del tempo con le persone è alla base di diversi disagi psicologici e di un rapido invecchiamento.