La Terapia Ormonale Sostitutiva
È altrettanto vero che una donna che necessita e richiede la Terapia Ormonale Sostitutiva deve prima svolgere analisi approfondite e a tutto tondo, che prevedono quindi esami ematici (compreso l’emo-coagulativo completo), un’Ecografia trans vaginale, il Pap test e la Mammografia; soltanto dopo aver preso visione dei risultati di questi esami sarà possibile mettere a punto una terapia adeguata che, ovviamente, dovrà essere personalizzata a seconda del caso specifico. Si potrà quindi procedere con la somministrazione orale, le classiche compresse, oppure ancora la via transdermica attraverso l’uso di cerotti o gel; se non vi sono indicazioni particolari per una formulazione piuttosto che un’altra, ogni donna potrà scegliere l’opzione a lei più comoda. Infine, secondo le Linee Guida della Società Italiana Menopausa (SIM), è molto importante tenere in considerazione il dosaggio degli ormoni, utilizzando sempre la dose minima efficace, avendo cura di intraprendere la terapia prima dei 60 anni ed entro i 10 dall’arrivo della Menopausa; quindi, per sintetizzare:
- la TOS deve essere iniziata prima possibile, dopo l’arrivo della Menopausa: ciò consente di ridurre alcuni possibili rischi come ad esempio un aumento delle malattie cardiovascolari aumentando invece i benefici su cervello, tessuto osseo e apparato genitourinario;
- la Terapia Ormonale Sostitutiva è indicata anche nei casi di Menopausa precoce e dovrebbe essere assunta fino all’età media di insorgenza della Menopausa naturale (51 anni): da questo momento in avanti si potrà procedere con le stesse modalità utilizzate per le donne in Menopausa spontanea;
- è bene intervenire anche sullo stile di vita, abolendo il fumo, riducendo sovrappeso e/o Obesità e mantenendo una regolare attività fisica: tutto ciò indipendentemente dal fatto che si stia trattando la Menopausa con la TOS ma per migliorare, piuttosto, lo stato di salute generale, oppure, per ottenere maggiori benefici dal trattamento; inoltre, per tutte le donne in post Menopausa, è importante assicurare un apporto adeguato di Vitamina D e Calcio;
- la TOS agisce positivamente anche sull’uretra, sulla vescica ed ha un effetto positivo sull’urotelio, sulla mucosa vaginale e su quella vescicale, riducendo il rischio di possibile Atrofia vaginale, Atrofia vulvare, Cistiti e Cisto-uretriti ricorrenti dovute alla scomparsa degli ormoni sessuali maschili e femminili.
Una soluzione alternativa
I dispositivi intrauterini a rilascio costante di progestinico rappresentano un’interessante alternativa terapeutica: gli estrogeni immessi nell’organismo, infatti, esercitano un effetto protettivo nei confronti del sistema cardiovascolare, agendo positivamente sull’HDL (colesterolo buono), mantenendone i livelli elevati e contribuendo così a preservare la corretta pulizia delle arterie.
In caso di sintomi localizzati
Per quelle donne che, a seguito dell’esaurimento normale dell’attività produttiva ormonale, riferiscono soltanto fastidi locali, può rivelarsi molto utile l’assunzione dell’Ospemifene, un farmaco in grado, a seconda dell’organo e del tessuto trattato, di bloccare i recettori estrogenici. Per quelle donne che invece non desiderano assumere farmaci per via orale, la soluzione migliore è la somministrazione di estrogeni per via locale (creme, ovuli, gel) e/o sotto forma di anello vaginale a dosaggio molto basso. La loro efficacia nell’alleviare i sintomi raggiunge il 75-85% ed hanno un buon profilo di sicurezza, sebbene la loro applicazione nel lungo periodo debba essere necessariamente costante.
Le terapie naturali
La presenza di controindicazioni all’impiego degli estrogeni o la decisione di non assumerli, si traduce spesso nella richiesta al Medico di terapie alternative a base di farmaci non ormonali o prodotti naturali, finalizzate principalmente al controllo dei disturbi vasomotori; tra gli altri possiamo trovare:
- l’estratto naturale di polline: agisce aumentando la disponibilità di Serotonina, favorendo quindi un buon controllo di vampate, sbalzi d’umore, ansia e possibili stati depressivi;
- gli estratti di cimicifuga: si utilizzano principalmente per il trattamento delle scalmane;
- i fitoestrogeni: composti vegetali ottenuti generalmente dalla soia e dal trifoglio rosso, svolgono un’attività simil-estrogenica grazie alla capacità di legarsi ai recettori ormonali.
Per concludere, ogni donna percepisce in modo diverso i fastidi indotti dalla Menopausa, motivo per cui il supporto del Ginecologo è fondamentale per intraprendere con serenità questo percorso di profondi cambiamenti, tenendo sempre presente che la sola Terapia Ormonale Sostitutiva, purtroppo, non è sufficiente, ma che si rende indispensabile adeguare le proprie abitudini alimentari e lo stile di vita al periodo in cui ci si trova, in cui il metabolismo tende fisiologicamente a rallentare.