Autore: Dott. Maurizio Giuseppe Abrignani

Se lo Stress si manifesta in ritardo

Gli Stress acuti possono avere anche effetti non immediati. Si è osservato un significativo aumento dell’incidenza di Infarto miocardico e morte improvvisa in soggetti sottoposti ad eventi stressanti nei mesi precedenti. Il lutto, per esempio, aumenta la mortalità entro due anni dalla morte del coniuge. Il rischio di attacchi cardiaci aumenta in coloro che da bambini hanno sofferto abusi fisici, sessuali o emotivi o sono stati trascurati dai genitori. Per spiegare questi fenomeni, si pensa che gli effetti sulla coagulazione o sull’Aterosclerosi siano persistenti nel tempo. Inoltre, negli individui esposti ad eventi traumatici (sia occasionali sia correlati alla loro professione, come in militari evigili del fuoco) si può verificare un disturbo d’ansia chiamato Disordine da stress post-traumatico, caratterizzato da sintomi come rivivere l’evento con pensieri ossessivi, incubi, rimozione di quanto riguarda l’evento. Questi Pazienti hanno un ridotto controllo parasimpatico, con disregolazione del sistema nervoso autonomo.

Quando lo Stress è cronico

Se lo stress acuto può essere dannoso, anche lo Stress cronico è associato ad un rischio di eventi cardiaci. Nello studio “Interheart”, condotto in ben 52 Nazioni, i Pazienti con storia di Infarto miocardico avevano un’alta prevalenza di tutti i tipi di Stress (lavorativi, familiari, economici e legati ad eventi importanti della vita). In particolare, sembrano giocare un ruolo più significativo lo Stress cronico in ambito familiare (una vita coniugale spiacevole, litigi, responsabilità di caregiver di Pazienti con Demenza o Malattie degenerative) e quello lavoro correlato, quest’ultimo riconosciuto concausa di servizio di Infarto.
Sono stati ipotizzati diversi meccanismi che correlano lo Stress cronico e Cardiopatie.
I meccanismi relativi alla produzione di adrenalina e la produzione di cortisolo dalle ghiandole surrenaliche possono provocare Ipertensione e, nel tempo, ispessimento delle arterie e delle pareti del ventricolo sinistro. La produzione di cortisolo induce inoltre una disfunzione del metabolismo dei lipidi (Dislipidemie) e dei glucidi (Diabete mellito).

Personalità e salute del cuore

Alcuni studi suggeriscono un effetto protettivo dell’ansia, perché la maggiore attenzione alla salute porta alcune tipologie di Pazienti, come per esempio quelli affetti da Obesità, a cercare precocemente aiuto sanitario. Anche la personalità definita di tipo A, caratterizzata da impazienza, aggressività, spinta al raggiungimento di obiettivi sempre più elevati, desiderio di avanzamento e riconoscimento sociale, eccessiva competitività, forte ambizione, diffusa ostilità e frequenti accessi di collera (“malattia dei manager”), non è più considerata un fattore di rischio.
Potenzialmente responsabile nella predisposizione alle malattie coronariche appare invece la personalità di tipo D o “Distressed”, caratterizzata dalla combinazione di due dimensioni: affettività negativa (tendenza ad esprimere emozioni negative, tra cui umore depresso, ansia, rabbia) e inibizione sociale (tendenza ad evitare i potenziali pericoli presenti nelle interazioni sociali, come la disapprovazione ed il mancato riconoscimento da parte degli altri). Resta comunque il fatto che tutti i suddetti fattori favoriscono, in vari modi, l’Aterosclerosi e la Trombosi e quindi un maggior rischio di malattie cardiovascolari.

Come gestire lo Stress

Nei soggetti colpiti da un evento cardiovascolare, specie con specifici fattori di rischio psicologici, i programmi di Cardiologia riabilitativa comprendono efficaci interventi di counseling e sulle caratteristiche comportamentali.
Anche nelle persone sane è possibile gestire lo Stress potenziando i tratti protettivi (ottimismo, allegria) e gli stati (felicità, gioia, entusiasmo) di affettività positiva. Ridere o almeno percepire il lato umoristico della vita quotidiana con una buona dose di autoironia modera gli effetti immunodepressivi dello Stress, attiva le endorfine, ha effetti positivi sul cortisolo plasmatico, migliora l’equilibrio vago-simpatico, attivando le risorse auto-guaritrici che ognuno possiede. Recuperare la capacità di esternare i propri sentimenti e dar voce alle proprie emozioni è fare opera di sana prevenzione.
Inoltre, si può individuare un periodo della propria giornata da dedicare al relax, a un’attività fisica rilassante e piacevole, e al sonno, rifiutando gli impegni non necessari. Se non modificabili, gli agenti stressanti possono però essere accettati.


« Pagina precedente 2/2 Pagina successiva