Tiroide, regola la salute delle donne

Autore: Dott. Tommaso Sacco

 

Tiroide e gravidanza

Durante la gravidanza la tiroide è chiamata a un impegno molto gravoso, volto a facilitare le modificazioni e gli adattamenti che avvengono nell’organismo della madre. Va ricordato che, ancor prima di cercare un concepimento, si dovrebbe verificare l’efficienza della funzione della tiroide, poiché essa può influenzare la fertilità.
In seguito, una volta conseguita la gravidanza, è opportuno eseguire alcuni controlli: nelle donne senza disfunzioni note della tiroide servono a verificare che tali problemi non compaiano. Può succedere, infatti, che un caso di Ipotiroidismo subclinico (che non si manifesta con segni e sintomi e che si rivela solo con esami di laboratorio) o latente peggiori e si mostri con alterazioni degli esami di laboratorio e con segni e sintomi dovuti alle sollecitazioni che la gravidanza comporta per la tiroide.
Nelle donne con Ipertiroidismo o Ipotiroidismo già diagnosticati, è bene verificare che le cure compensino adeguatamente la disfunzione o la mancanza stessa dell’organo o che l’eventuale sospensione delle terapie non crei potenziali ripercussioni negative sulla madre o sul nascituro.
Inoltre, nelle donne gravide con normale funzione della tiroide e positività degli autoanticorpi anti-tiroide, la misurazione degli auto-anticorpi anti-perossidasi e anti-tireoglobulina e del TSH andrebbe eseguita dopo la conferma del concepimento e ogni quattro settimane intorno al 4°-5° mese di gravidanza.
La rilevanza di tutti gli aspetti che pongono in relazione tiroide e gravidanza è tale che l’Associazione Americana della Tiroide (American Thyroid Association - ATA) pubblica periodicamente delle Linee Guida per la gestione delle malattie della tiroide durante la gravidanza e il puerperio.

Ipotiroidismo e Infertilità nella donna

Un’altra problematica è relativa alla possibile associazione tra un’alterazione della funzione della tiroide e l’l’Infertilità nella donna. In tutte le donne che richiedono cure per l’Infertilità, le Linee Guida dell’ATA raccomandano di valutare la concentrazione nel sangue del TSH, un ormone prodotto dall’ipofisi e che ha un’influenza diretta sul funzionamento della toroide. Inoltre, lo stesso documento raccomanda l’utilizzo di levotiroxina (principio attivo analogo dell’ormone tiroideo FT4) nelle donne infertili, con Ipotiroidismo confermato, che desiderino un concepimento. I dati disponibili non sono però sufficienti a stabilire se la somministrazione di levotiroxina migliori la fertilità nelle donne con Ipotiroidismo subclinico, che cercano di ottenere un concepimento naturale. Comunque, la somministrazione di levotiroxina può essere presa in considerazione in queste situazioni per prevenire un’evoluzione verso un Ipotiroidismo più grave, una volta conseguita la gravidanza.

Se lo iodio è carente

Durante il periodo della gravidanza non deve essere trascurato l’apporto di iodio, poiché una sua carenza può portare ad una inadeguata produzione di ormoni della tiroide da parte dell’organismo della madre e di quello del feto. Basse concentrazioni nel sangue di ormoni tiroidei provocano un’aumentata produzione di TSH e questo può indurre la comparsa di gozzo (aumento di volume e peso della tiroide).
Inoltre, lo stato di carenza di iodio aumenta la frequenza di aborti e di decessi di neonati e può determinare problemi neurologici nei bambini (alterazioni delle funzioni cognitive, riduzione dello sviluppo mentale e problemi di movimento). Per prevenire queste situazioni, le Linee Guida raccomandano l’assunzione di sale arricchito di iodio.