La prevenzione cardiovascolare è un argomento di grande interesse e attualità, in quanto le Malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nei paesi industrializzati e in molti paesi in via di sviluppo. In Italia, ad esempio, sono responsabili del 40% di tutti i decessi (dati ISTAT 2005).
I fattori di rischio
Il termine prevenzione indica “l’insieme di azioni finalizzate a impedire o ridurre il rischio”. La prevenzione cardiovascolare viene più comunemente riferita a soggetti adulti, che presentano “errori” o vizi particolari nel loro stile di vita (eccesso di peso, sedentarietà, fumo, alcol), oppure presentano disordini del metabolismo, fattori di rischio per eventi cardiovascolari. Ogni intervento, perché efficace, deve iniziare prima che i fattori di rischio cardiovascolari, quali Ipertensione, Diabete e Dislipidemia (l’eccessiva concentrazione di grassi nel sangue), inducano un danno a livello delle pareti arteriose. Risulta pertanto di fondamentale importanza l’approccio al soggetto clinicamente sano.
Educare uguale prevenzione
Un’attenzione particolare è indirizzata all’età pediatrica, per la quale si ritiene utile ogni strategia mirata a favorire comportamenti virtuosi, tali da impedire o ridurre il rischio che si instaurino processi metabolici sfavorevoli per la salute del soggetto. In tale contesto l’educazione è sinonimo di prevenzione. Educare, in questo caso, significa rivolgersi sia ai bambini che alle loro famiglie con l’obiettivo di renderli consapevoli che comportamenti, abitudini e stili di vita possono incidere in maniera decisiva sulla salute futura. Due sono i cardini sui quali intervenire: l’esercizio fisico e la corretta nutrizione.
Esercizio fisico
Favorire un corretto stile di vita significa incoraggiare l’esercizio dell’attività motoria costante praticata all’aperto innanzitutto attraverso il gioco. Naturalmente è molto importante anche incoraggiare la pratica di uno sport gradito ai ragazzi, da esercitare per qualche ora ogni settimana ed in modo regolare.
Alimentazione corretta
In merito alla nutrizione, fino agli anni ’50 si poteva osservare una tendenza alla “malnutrizione per difetto” tuttavia progressivamente questo trend è stato sostituito da un’alimentazione “per eccesso”.
Il bambino di oggi segue talora una dieta ipercalorica e spesso sbilanciata nel contenuto di macronutrienti. L’alimentazione è quindi caratterizzata da un ridotto consumo di alimenti di origine vegetale e cereali integrali, da un elevato consumo di proteine, grassi e zuccheri a rapido assorbimento.
Una corretta alimentazione inizia con le prime fasi dell’allattamento e poi dello svezzamento, dunque con la graduale introduzione nella dieta di alimenti diversi dal latte materno. Infatti è noto da tempo che il tipo di alimentazione, sia per quantità che per qualità, produce effetti rilevanti sulla crescita e sulla salute futura. Il bambino che cresce troppo velocemente è un bambino che potrà sviluppare i sopracitati fattori di rischio, come Ipertensione, Dislipidemia e Diabete.
Evitare errori nell’alimentazione fin dall’età pediatrica equivale dunque a limitare il rischio di complicanze cardiovascolari in età adulta. Questo obiettivo si raggiunge promuovendo l’allattamento al seno, ottimizzando lo svezzamento e favorendo successivamente un’alimentazione regolare che rispetti orari, quantità e qualità del cibo, che privilegi alimenti freschi, di stagione e prodotti del territorio.