Labirintite, una questione di equilibrio

Autore: Dott. Giacinto Asprella Libonati

La Labirintite

La perdita improvvisa della funzione di un labirinto scatena la più intensa Vertigine che si possa mai provare: la Labirintite, definita anche “Neuronite vestibolare”. È più corretto, in effetti, parlare di Deficit Vestibolare Acuto (DVA) che può essere causato da un problema circolatorio acuto oppure da un danno virale a carico del vestibolo. La diagnosi differenziale tra queste due cause è quasi sempre impossibile, ma la terapia non cambia.
Alla terapia farmacologica il Vestibologo associa sempre, e quanto prima possibile, una terapia riabilitativa, con esercizi mirati a ristabilire nel più breve tempo possibile il cosiddetto “compenso vestibolare”, cioè la capacità dei centri nervosi deputati alla gestione dell’equilibrio di “riequilibrare” un messaggio non più bilanciato proveniente dai due labirinti. Il recupero pieno delle attività richiede, soprattutto negli anziani, alcune settimane. Ma la vertigine acuta associata a nistagmo intenso deve essere sempre differenziata da cause centrali (quando cioè sono coinvolti i centri nervosi). Ecco quindi che la clinica permette di rilevare segnali specifici di risposta del labirinto e del sistema vestibolare con l’esecuzione di test diagnostici da eseguire sul Paziente in fase acuta. Tali test consentono di far sospettare un possibile danno circolatorio ischemico a carico del sistema nervoso centrale. A questo scopo sono stati messi a punto protocolli diagnostici accurati ed efficienti per dirimere la diagnosi in fase acuta fra cause periferiche e centrali. Ad esempio, l’associazione di Vertigine violenta e improvvisa alla repentina perdita dell’udito monolaterale viene spesso imputata ad una Labirintite, ma la clinica deve in questi casi escludere un possibile danno centrale.

Cosa fare in caso di Vertigine

In caso di Vertigine, è necessario consultare quanto prima possibile, entro 24/72 ore, un esperto Vestibologo. I segni clinici, e tra questi, primo tra tutti, il nistagmo, vanno infatti esaminati in fase acuta, quando il sintomo vertigine è ancora presente. Talvolta, invece, viene impropriamente consigliato di attendere a letto la risoluzione della fase acuta, per poi arrivare alla valutazione dello Specialista dopo settimane o addirittura mesi, avendo segni clinici ormai attenuati e modificati.
Occorre inoltre ridurre al minimo indispensabile e per il minor tempo necessario, l’utilizzo di farmaci sedativi, cosiddetti “vestibulo-soppressori” che, se pure attenuano il disturbo soggettivo legato al disequilibrio e alla sintomatologia associata, quali nausea e vomito, sono spesso gravati da effetti collaterali (stordimento, sonnolenza) e rallentano i tempi del normale recupero. Utile, invece, sotto la guida del Vestibologo, riprendere quanto prima una regolare attività fisica, integrata, ove indicato, da un programma personalizzato di riabilitazione vestibolare.

Se la Vertigine colpisce le persone anziane

Discorso a parte merita il Paziente anziano, in cui il disturbo di equilibrio e la Vertigine acuta, in particolare durante il lungo periodo di convalescenza che ne segue, aumenta enormemente il rischio caduta. Circa un quinto degli anziani riferisce Vertigini. Quest’ultimo punto ha assunto oggi una importanza rilevante poiché la Vertigine acuta viene annoverata tra le più frequenti cause di aumentato rischio di caduta del Paziente anziano.
Estrema cura, quindi, bisognerà rivolgere al Paziente anziano in fase di convalescenza da un episodio di Labirintite, cercando di ridurre al minimo il ruolo della terapia farmacologica, sia per non gravare sul già ampio ventaglio terapeutico delle patologie senili, sia per evitare il rischio di eventuali interazioni farmacologiche, ed associando programmi mirati di riabilitazione ed esercizi da eseguire a casa con l’aiuto dei familiari. Ecco alcuni consigli pratici, utili soprattutto per le persone più anziane:

  • se ci si sente instabili o se si avverte girare la testa, consultare il Medico di famiglia
  • richiedere il consulto di un Vestibologo prima di eseguire esami potenzialmente inutili quali ad esempio Radiografia della colonna cervicale o TAC
  • razionalizzare i farmaci, soprattutto per le interazioni con le terapie croniche (con l’aiuto dello Specialista) 
  • correggere eventuali deficit visivi e uditivi, e migliorare la motilità articolare e le performance motorie quando possibile
  • modificare lo stile di vita, incrementando l’attività fisica moderata
  • ridurre al minimo l’allettamento
  • creare percorsi domestici sicuri per ridurre il rischio di cadute

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