
I test di valutazione
Purtroppo in Italia non esistono strutture specializzate in questo tipo di disturbi. È comunque importante rivolgersi ad uno Specialista Otorinolaringoiatra o Neurologo, e il primo passo del percorso diagnostico deve essere un’approfondita intervista tendente ad evidenziare i sintomi, le malattie concomitanti e i fattori di rischio. L’Olfattometria e la Gustometria sono test che consentono oggi di valutare solo l’integrità della percezione, non la sua qualità: sono soggettivi e quindi non del tutto affidabili. È in corso d’opera il perfezionamento della metodica elettrofisiologica, basata sui potenziali evocati olfattivi, la cui applicazione clinica è allo stato attuale eccessivamente indaginosa e poco convincente nelle risposte. Esami come la Tomografia Computerizzata sono utili per individuare lesioni alle strutture ossee (possibili nei traumi cranici), mentre per valutare eventuali danni ai tessuti nervosi si utilizza la Risonanza Magnetica.
Le possibili terapie
Le possibilità di successo della terapia sono molto frequentemente legate al trattamento della concomitante malattia locoregionale o generale. Storicamente le forme cosiddette idiopatiche (senza causa riconoscibile) sono state trattate con molti farmaci e diverse sostanze (ad esempio lo zinco) ma il cortisone rimane ad oggi il più usato. Ciò premesso, i disturbi più facilmente curabili sono quelli che dipendono da Malattie infiammatorie (Raffreddore comune, Riniti allergiche, Glossiti), per le quali spesso sono utili i decongestionanti nasali o applicazioni locali a base di cortisone. Se la mancanza della percezione olfatto-gustativa segue una brutta Influenza, si può assumere la cura cortisonica per via orale o parenterale. Nelle forme tossiche va ovviamente prescritto un trattamento disintossicante. Anche la Chirurgia ha un suo ruolo: quello, ad esempio, di ripristinare il flusso aereo nelle cavità nasali, quando queste siano interessate da una patologia ostruente. Fortunatamente a volte i Pazienti guariscono spontaneamente, perché le cellule olfattive (insieme a quelle gustative) vengono periodicamente e spontaneamente rimpiazzate nel corso della vita. La novità, ancora sperimentale, è che si sta cercando di accelerare la rigenerazione dei sensori attraverso le cellule staminali, ciò consentirebbe la sostituzione delle cellule “esaurite” e il conseguente mantenimento della funzione sensoriale.