Staminali che curano il cuore

Autore: Prof. Filippo CreaDott. Domenico D’Amario

 
Staminali Cardiache

Più recentemente, alla strada intrapresa con le Cellule Staminali di origine midollare, si è aggiunta quella delle Cellule Staminali Adulte residenti nel miocardio. Estesi studi hanno infatti dimostrato l’esistenza di una  popolazione di staminali all’interno del cuore umano adulto, le Cellule Staminali Cardiache (CSC) umane, e hanno descritto le modalità per l’isolamento e l’espansione di queste cellule da piccoli campioni di tessuto cardiaco. 
Le ricerche effettuate sembrano indicare quindi che le Cellule Staminali  Cardiache potrebbero partecipare  alla regolazione del “ricambio” dei  miocardiociti (le cellule che compongono il tessuto cardiaco) e di conseguenza  contribuire al recupero del  miocardio danneggiato a seguito di un attacco cardiaco. 
Le CSC sono multipotenti, cioè possono  differenziarsi in diversi tipi di  cellule, ed hanno capacità auto-rigenerativa  e clonogenica, possono cioè  riprodursi e generare una colonia di cellule. 
Recentemente le Cellule Staminali Cardiache sono entrate nello scenario clinico e per la prima volta sono state utilizzate in Pazienti affetti da Scompenso cardiaco cronico. I primi risultati  hanno evidenziato benefici di portata  inaspettata: la somministrazione di CSC autologhe (prelevate dallo stesso organismo) è risultata associata in  media ad un aumento della frazione  d’eiezione di 12,3 punti percentuali.  Tale miglioramento degli indici di funzionalità cardiaca si accompagna ad un significativo miglioramento della qualità della vita del Paziente.  Nel complesso, gli studi clinici suggeriscono che il potenziale rigenerativo  delle Cellule Staminali Cardiache sia comunque estremamente variabile ed influenzato dalle caratteristiche  peculiari di ciascun Paziente.

Rigenerare il tessuto danneggiato

I dati preliminari degli studi sui Pazienti affetti da Scompenso cardiaco cronico hanno messo però in evidenza come, nella maggior parte dei casi, si abbia un significativo aumento della funzione contrattile, mai visto prima con l’uso di cellule staminali di origine  diversa. Questi dati, seppure limitati ad un numero esiguo di Pazienti, sono estremamente promettenti e ci fanno ipotizzare che il meccanismo alla base di tale miglioramento sia una vera rigenerazione del tessuto danneggiato. Inoltre, al momento non sembrano esserci effetti indesiderati come le Aritmie o la degenerazione in senso tumorale. In estrema sintesi, le Cellule Staminali Cardiache sono cellule già presenti all’interno del cuore, che per tutto l’arco della vita si occupano di mantenere il ricambio cellulare: sarebbe impossibile pensare che le cellule cardiache, che si contraggono in media 70 volte al minuto per 80 anni circa, siano le medesime dalla nascita. In condizioni di stress, come  nel caso dell’Infarto, devono essere prelevate, selezionate e fatte giungere dove il tessuto ha formato una cicatrice, iniziando a svolgere il loro compito: riparare il tessuto lesionato, restituendogli la funzionalità contrattile e rilasciando sostanze protettive. Essendo cellule del malato stesso, inoltre, le Staminali Cardiache non presentano problemi etici o di rigetto e si prestano a una terapia realmente personalizzata, adattata ad ogni Paziente e calibrata sulla base dello specifico scenario clinico.       


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