Autore: Dott. Massimo Grimaldi

 

L’importanza dell’attività fisica

Talora la Tachicardia sinusale può essere avvertita in modo accentuato e mal tollerata da chi ne soffre, in questo caso è necessario innanzitutto individuare la causa e rimuoverla ove possibile. Laddove non si individui alcuna patologia o l’assunzione di farmaci o sostanze alla base del problema si parla di Tachicardia sinusale inappropriata. In questo caso la migliore terapia è consigliare una attività fisica regolare a basso carico e lunga durata. In base all’età ed allo stato di salute del Paziente, si può consigliare una regolare attività sportiva di tipo aerobico (corsa di fondo, ciclismo, nuoto di fondo, ecc.). L’attività fisica infatti aiuta a ridurre il peso corporeo ed accentua il tono vagale. Quest’ultimo tende a rallentare il battito in opposizione al tono simpatico che invece lo accelera. L’insieme dei due sistemi vagale e simpatico costituisce il nostro sistema nervoso autonomo che regola il livello di attività del nostro organismo. In altri termini è come se il vago rappresentasse il freno ed il simpatico l’acceleratore dell’organismo.
È molto importante che i due sistemi siano in corretto equilibrio tra loro, pena l’insorgenza di altri tipi di tachiaritmie.

Se il battito arriva in anticipo

Le Extrasistoli ventricolari sono battiti anticipati che originano da un punto localizzato nei ventricoli. Questa zona, che normalmente dovrebbe essere attivata solo dal normale impulso elettrico originato dal sistema che regola l’attività elettrica del cuore, diventa elettricamente instabile ed inizia ad attivarsi in anticipo. La sua attivazione si propaga nel resto dei ventricoli, dando appunto origine ad un battito ventricolare prematuro detto Extrasistole. Qualora le Extrasistoli diventino ripetitive vengono definite coppie (due battiti consecutivi), triplette (tre battiti consecutivi). Più battiti consecutivi generano una Tachicardia ventricolare.
Le Extrasistoli ventricolari sono molto frequenti nella popolazione generale, si pensi che una registrazione elettrocardiografica delle 24 ore rileva Extrasistoli ventricolari in un soggetto su due circa. Quasi sempre rappresentano il riscontro occasionale di un’aritmia asintomatica e priva di rischio. Raramente, invece, possono aumentare il rischio di morte improvvisa.
Indici di aumentato rischio aritmico di questo tipo sono: la presenza di una grave cardiopatia sottostante, Extrasistoli molto precoci rispetto al battito precedente, forme ripetitive, sintomi quali la sincope o la pre-sincope, la familiarità positiva per morte improvvisa. In presenza di fattori di aumentato rischio il Cardiologo indicherà il corretto iter diagnostico e terapeutico da intraprendere.