Autore: Dott. Massimo Grimaldi

 

Come affrontare le Extrasistoli

Il primo approccio deve essere riservato alla individuazione della patologia responsabile. È degno di nota, tuttavia, che i farmaci antiaritmici sono spesso inefficaci, se non dannosi. L’unica classe di farmaci che ha dimostrato di ridurre il rischio di morte improvvisa, in alcune categorie di Pazienti, sono i beta-bloccanti. Un farmaco molto usato ma che comporta un elevato rischio di complicanze tiroidee, più raramente epatiche e polmonari, è l’amiodarone.
Anche per le Extrasistoli ventricolari, tuttavia, un corretto stile di vita ed un corretto regime alimentare può aiutare a prevenire e talora a risolvere il problema. Dal punto di vista alimentare è opportuno ridurre le bevande ricche di caffeina e le bevande che determinano una distensione gastrica. Quest’ultima potrebbe, infatti, stimolare l’insorgenza di Extrasistoli. In caso di sintomi accentuati e di fallimento della terapia farmacologica, è possibile ricorrere all’ablazione transcatetere: un catetere, introdotto dalla vena o dall’arteria femorale, raggiunge i ventricoli rispettivamente destro o sinistro. Anche la Tachicardia ventricolare si può giovare dell’ablazione qualora i farmaci antiaritmici abbiano fallito.

Il Defibrillatore automatico

In caso di aritmia a rischio di vita e/o di Paziente affetto da una grave cardiopatia, si ricorre all’impianto del Defibrillatore automatico. Quest’apparecchio è simile ai pace-makers ma, oltre a stimolare il cuore quando necessario, è anche in grado di riconoscere le Tachicaritmie a rischio di vita e di interromperle mediante una stimolazione molto rapida o l’erogazione di uno shock elettrico. Il Defibrillatore si impianta nel sottocute inferiormente alla clavicola sinistra e si collega al cuore mediante elettrocateteri.
Da circa un anno è disponibile un nuovo Defibrillatore che non utilizza elettrocateteri all’interno del cuore bensì un elettrocatetere posizionato sottocute sul lato destro dello sterno. In quest’ultimo caso il Defibrillatore si impianta al di sotto del cavo ascellare e non più al di sotto della clavicola. Il defibrillatore automatico è anche la terapia di prima scelta nella prevenzione della morte improvvisa causata da patologie genetiche. Questi eventi, sempre drammatici in quanto inattesi e spesso a carico di giovani soggetti, possono essere prevenuti con un semplice elettrocardiogramma. Tutti i soggetti affetti da sincope inspiegata o con storia famigliare di morte improvvisa giovanile, dovrebbero eseguire un elettrocardiogramma.  


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