Angina Pectoris, un problema di coronarie

Autore: Prof. Daniele Bracchetti

L’Angina Pectoris è determinata, in modo transitorio e reversibile, da un insufficiente apporto di sangue al cuore

Uno dei progressi più rilevanti  della Medicina si è avuto nel campo delle malattie  delle coronarie, cioè delle arterie che portano il sangue al cuore. Esse sono responsabili, insieme ai Tumori, della maggior parte delle  morti: tra queste, per i rapporti che ha con l’Infarto, merita particolare attenzione l’Angina Pectoris.

Cuore e afflusso di sangue

Per capire meglio i termini del problema è bene ricordare che il cuore è un muscolo che, per compiere la sua funzione di pompa, deve utilizzare l'energia (ossigeno e sostanze nutritizie) fornita dal sangue; quest'ultimo giunge al cuore attraverso le coronarie, che originano dall’aorta e hanno due rami principali, il destro e il sinistro.
Questi “tubi” o condotti possono restringersi o addirittura occludersi a causa dell’Arteriosclerosi, malattia che comporta il deposito, all'interno della loro parete, di calcio e colesterolo, alterazione che inoltre favorisce la formazione di trombi.
La presenza di uno o più fattori di rischio, quali il fumo, il Diabete, l’Ipertensione e l’aumento del colesterolo, può favorire l’insorgenza  dell’Aterosclerosi Coronarica, le cui principali manifestazioni sono l’Angina e l’Infarto, che possono anche coesistere nello stesso Paziente. Entrambi sono la conseguenza di un insufficiente apporto di sangue al cuore che, nell’Angina, avviene in  modo transitorio e reversibile.
Se la mancanza di sangue dura per più di trenta minuti, le cellule del cuore, in assenza di ossigeno, possono andare incontro a morte. La causa più frequente di questo fenomeno, la cui conseguenza diretta è definita Infarto miocardico, è l’improvvisa formazione di un trombo (coagulo di sangue) che va a ostruire un ramo coronarico. 

Come si manifesta  

Per Angina Pectoris (o Stenocardia o Insufficienza Coronarica Acuta), dal latino angere (soffocare), s’intende la comparsa di dolore di tipo oppressivo che il Paziente percepisce come un senso di stringimento al collo e che è localizzato nella parte anteriore e centrale del torace, in corrispondenza dello sterno: esso può estendersi al collo e al braccio sinistro.
Il dolore è di breve durata (5-10 minuti) e il più delle volte regredisce col cessare della causa scatenante e con l’assunzione della nitroglicerina per via sub-linguale. Questo tipo di Angina viene definita "da sforzo ”o" da stress", e compare nelle situazioni nelle quali il cuore, per sostenere un maggior lavoro (freddo, aumento della pressione, sforzo fisico, emozione) ha bisogno di una maggior quantità di ossigeno, cosa difficile se c’è un restringimento dell’arteria coronarica.
L’Angina, oltre che da sforzo, si può manifestare anche a riposo: il dolore insorge spontaneamente e  può diventare sempre più intenso e frequente. Questa condizione è definita Angina instabile, o Angina spontanea e richiede una maggior attenzione essendo espressione di uno stato della malattia che si associa a un alto rischio di eventi, che vanno dalle aritmie all’Infarto, fino a conclusioni ancor più drammatiche. È consigliabile quindi il ricovero del Paziente in Centri cardiologici ospedalieri specializzati. 
L’Angina Pectoris, in ogni caso, va sempre affrontata ricorrendo all’opera del Cardiologo, sia per la disponibilità di farmaci, sia per l’ampia diffusione della coronarografia, tappa preliminare alla possibile correzione del restringimento coronarico con angioplastica o il by-pass.


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