Agricoltura e qualità del paesaggio: quale futuro?

Autore: Prof.ssa Patrizia TassinariProf. Daniele TorreggianiAntonella Ciana

 

E' importante un approccio multidisciplinare?

Esistono diversi tipi di ruralità, in funzione di produzione, ambiente, paesaggio dei vari territori, criticità, potenzialità… Grazie anche allo sviluppo di nuove tecnologie e nuove metodologie, gli studi di analisi, valutazione e monitoraggio territoriale si sono fortemente intensificati e affermati a livello internazionale. A livello nazionale queste tematiche vengono affrontate sempre di più con approcci alle più diverse discipline in vari settori, mettendo in campo conoscenze e competenze di scienze agrarie e agroambientali, di ingegneria agraria e biosistemi, di scienze statistiche, economiche e sociali, di urbanistica, di scienze geografiche e così via. Nell’àmbito dell’ingegneria agraria, ad esempio, lo studio del territorio rurale e il tema della sua pianificazione ha assunto da tempo un ruolo molto importante; esistono metodi di analisi e pianificazione del territorio in grado di utilizzare le banche dati disponibili su dati demografici, agricoli, socioeconomici e di uso del suolo, opportunamente affiancate da un rilevamento degli stessi dati efficiente e che consenta di andare oltre i confini amministrativi. Al tempo stesso, un passo cruciale è quello di poter valutare contemporaneamente i molti aspetti che determinano il profilo agroambientale e socioeconomico di un territorio […]

Il 12% della popolazione mondiale è tuttora sottonutrito…

Ora si può rendere più efficace il conseguimento degli obiettivi strategici definiti dalla FAO, ossia: eradicazione di denutrizione e malnutrizione, incremento della produttività sostenibile di agricoltura e pesca, riduzione della povertà e resilienza (ossia capacità di adattamento) di fronte alle calamità. Tecniche innovative di analisi dei dati telerilevati consentono di mettere a sistema le informazioni su produttività e uso dei suoli con quelle relative ai fabbisogni alimentari; l’obiettivo è quello di aumentare la sicurezza alimentare.

Quali i possibili scenari futuri realisticamente immaginabili e attuabili?

Siamo ormai in grado di eseguire analisi ad alta risoluzione spaziale e temporale delle trasformazioni del paesaggio rurale e del consumo di suolo, mettendo a punto metodologie per i piani territoriali che si basino su variabili agroambientali, infrastrutturali, demografiche e paesaggistiche; questo sarà utile per individuare aree idonee a politiche territoriali e agroambientali specifiche, oltre che per valutare la sostenibilità di diversi scenari di svilppo territoriale alternativo, con la creazione di mappe di cosiddetta “idoneità territoriale”. La nostra idea è che si possa davvero migliorare la qualità del paesaggio rurale solo se si cambia punto di vista: da quello della riparazione dell’impatto “a posteriori” a quello della integrazione paesaggistica “a priori”; questo, tanto nella progettazione quanto nella elaborazione di regolamenti urbanistici ed edilizi e di linee guida.

Le considerazioni finali su queste nuove sfide?

Oggi abbiamo l’opportunità di rivedere modelli ormai consolidati: l’approccio multidisciplinare allo studio di dinamiche, criticità e opportunità del territorio rurale è in grado di fornire gli elementi necessari per definire e verificare nel loro svolgersi politiche mirate a far coesistere sicurezza alimentare, sviluppo agricolo e rurale, sostenibilità economica e tutela di paesaggio e ambiente. Ciò che occorre è mettere al centro la ricerca e lo sviluppo di nuove conoscenze, al tempo stesso formando esperti e professionisti “del futuro”, facendo leva sull’irrinunciabile legame tra progressi di conoscenza e progetti formativi innovativi. Questi ultimi, va da sé, vanno costantemente monitorati affinché rispondano alle esigenze della società in un contesto nazionale e internazionale in rapida evoluzione. Altrettanto necessario è mettere al centro una “cultura della qualità” fortemente radicata quando si elaborano offerte formative che dovranno essere ulteriormente potenziate attraverso reti di scambio a livello internazionale.

 


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