Ortica, antinfiammatorio naturale

Autore: Dott. Danilo Carloni

 

Azione diuretica, antinfiammatoria e analgesica

Foglie e fusti presentano un elevato contenuto di proteine (fino al 24% nelle parti essiccate) che ne spiegano i benefici in campo nutrizionale; anche la componente inorganica è piuttosto ricca e comprende calcio, magnesio, potassio, sodio, ferro, manganese, fosforo, zolfo, silicio, cloro e azoto. La rilevante presenza minerale sarebbe in grado, almeno in parte, di giustificare l’azione diuretica dell’Ortica e al contempo gli effetti mineralizzanti; l’azione diuretica e depurativa, che è associata a una cospicua eliminazione di cloruri ed urea, è molto apprezzata in ambito reumatologico dove, l’eliminazione di scorie e cataboliti conferisce ampi benefici al Paziente (sono effetti potenziati dalla presenza dei flavonoidi e dei polifenoli). Grazie anche alla componente polisaccaridica, l’Ortica ha evidenziato importanti effetti antinfiammatori.
Molti Paesi nel mondo hanno consolidato l’uso medicinale dell’Ortica come antinfiammatorio e analgesico nelle Malattie reumatiche (Artrite reumatoide, Reumatismi articolari e muscolari), permettendo in alcuni casi di ridurre l’apporto dei FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei).
In un test condotto su 40 soggetti affetti da Artrite cronica, la somministrazione di un estratto di foglie fresche di Ortica ha ridotto la sensazione dolorosa, la rigidità articolare e, dal punto di vista biochimico, anche i valori della proteina C-reattiva, normalmente elevata in questi casi. Questi risultati sono stati apprezzati anche applicando le foglie fresche di Ortica direttamente sulle articolazioni dolenti e infiammate: le foglie che vengono poste a contatto (attenzione alle pelli delicate e/o allergiche) con la parte interessata, per circa 30 secondi al giorno e per una settimana, provocano inizialmente una sensazione di formicolio cui seguirà un effetto di arrossamento (dopo circa 30 minuti) e successivamente l’azione analgesico-anestetica che può perdurare per molte ore. Si ipotizza che le sostanze urticanti delle foglie determinino in un primo momento uno stimolo doloroso e di calore cui seguirebbe a breve un blocco della stimolazione dolorosa, oppure, come seconda ipotesi, analogamente a quanto accade con la capsaicina del peperoncino, determinerebbero il blocco di un particolare neuropeptide, la sostanza P, che se presente in modo rilevante nelle fibre nervose sensoriali, amplifica in modo determinante la percezione del dolore.

Le sostanze attive

È interessante rilevare che le parti aeree di Ortica forniscono anche elevate quantità di Vitamine: oltre la C e la K già citate, ritroviamo l’acido folico, l’acido pantotenico e la vitamina B2; è inoltre presente il carotenoide beta-carotene, fino a 30 milligrammi ogni 100 grammi di foglie secche.
Le foglie contengono inoltre fitosteroli, acidi organici, composti polifenolici, mentre nei fiori sono stati identificati vari glucosidi flavonolici come isoramnetina, kaempferolo e quercetina. Le proprietà emopoietiche/ antianemiche attribuite agli estratti ottenuti da foglie di Ortica sarebbero legate alla rilevante quantità di clorofilla di cui sono dotate; la clorofilla ha una struttura chimica simile a quella dell’emoglobina umana da cui differisce per la presenza dell’atomo di magnesio presente al posto del ferro; il nostro organismo utilizzerebbe i gruppi pirrolici, che nella clorofilla sono disposti tutti attorno al magnesio, per dare luogo ai processi emopoietici.