
Un aiuto contro il Cancro
Ulteriori ricerche sulla Curcuma hanno interessato le sue proprietà antitumorali: trattandosi di una patologia a forte base infiammatoria e ossidante, è evidente come la sua somministrazione possa rappresentare un’opzione terapeutica interessante contro i Tumori; una parte dell’azione antitumorale, infatti, riguarda l’attività antinfiammatoria su alcuni enzimi coinvolti non solo nell’infiammazione ma anche nell’insorgenza e nella crescita delle neoplasie. Altri meccanismi d’azione coinvolgono l’attivazione di un gruppo di proteine che inducono la morte cellulare (apoptosi) e l’inibizione di un enzima che accelera la produzione di proteine addette alla proliferazione tumorale. A questo proposito, sulla rivista “Cancer Prevention Research” è stato pubblicato uno studio condotto dall’Università statunitense di Lousville (Usa) che ha dimostrato l’azione benefica della curcumina nel ridurre le dimensioni del Tumore al seno negli animali da laboratorio, rallentando la riproduzione delle cellule cancerogene. Risultati analoghi sono stati raggiunti da un gruppo di Ricercatori del New Jersey in merito all’impiego di questa spezia nella cura del Tumore alla prostata.
Interazioni e controindicazioni
Sebbene venga utilizzata da secoli e, quindi, sia considerata sicura, la Curcuma può interagire con alcune classi di farmaci, ad esempio quelli ipoglicemizzanti, gli anticoagulanti e con alcuni antibiotici e antitumorali; inoltre, se ne sconsiglia l’uso durante la gravidanza, l’allattamento, e nel periodo pre-operatorio.
In caso di disturbi al fegato
D’altra parte la Curcuma ci offre un ottimo esempio di come l’utilizzo massiccio di un integratore possa contribuire alla definizione di norme sul suo utilizzo e a capire come funzioni la vigilanza sui fitoterapici. Nel 2019 un aumento delle diagnosi di Epatite colestatica ha acceso i riflettori sulla sicurezza della Curcuma. Molti dei Pazienti positivi a questa diagnosi, infatti, dichiararono di aver utilizzato per lunghi periodi integratori a base di questo estratto e dalle indagini risultò che diversi di loro ne avessero intrapreso l’assunzione a scopo dimagrante, un’azione non dimostrata ma fortemente pubblicizzata da campagne di marketing aggressivo; fortunatamente tutti i sintomi scomparvero una volta interrotto l’utilizzo. Al termine delle valutazioni, il Comitato scientifico preposto concluse che si era trattato di suscettibilità individuale dei Pazienti, portando il Ministero della Salute a dichiarare che, se gli integratori a base di Curcuma vengono utilizzati correttamente, sono effettivamente privi di rischi. Tuttavia il Comitato ha imposto l’obbligo di inserire una nota specifica sulle etichette, secondo la quale se ne sconsiglia l’uso in caso di alterazioni delle funzioni epatiche, biliari o di Calcolosi alle vie biliari e che sia opportuno sentire il parere del Medico qualora si stiano assumendo altri farmaci.
Biodisponibilità e assorbimento
Un grande ostacolo alla diffusione della Curcuma in ambito medico e allo sfruttamento delle sue proprietà benefiche è rappresentato dalla biodisponiblità: infatti viene scarsamente assorbita dall’intestino e, anche quando somministrata per via endovenosa, viene rapidamente metabolizzata. Per questo motivo gli studiosi si sono impegnati nella ricerca di strumenti che ne aumentino la biodisponibilità, sia associandola a sostanze che ne migliorino l’assorbimento (piperina e olio), sia sperimentando nuove tecniche di veicolazione che la immettano direttamente nel sangue (nanoparticelle e liposomi); molto utilizzato nei trials clinici è, ad esempio, il brevetto Meriva® che, come tutti i liposomi, utilizza una sfera di fosfolipidi al cui interno è inserita la curcumina, così da trasportarla direttamente nelle cellule.
Usi e consumi
La Curcuma è senz’altro un ingrediente piacevole da inserire nella dieta quotidiana, usato come condimento (unito a fine cottura in modo da preservarne le proprietà), in intingolo di marinature oppure per realizzare salse dai sapori esotici.
Per scopi terapeutici la Commissione E tedesca ne consiglia l’utilizzo sotto forma di estratto secco (con almeno il 4% di curcumina), la cui dose giornaliera va da 8 a 10 mg per kg di peso corporeo suddividi in due assunzioni lontane dai pasti.
La Curcuma, infine, può essere utilizzata anche come tisana, infondendo 0,5-1 gr di radice pestata in 150 ml di acqua bollente per circa 15 minuti.