
Più efficienza mentale
John Ratey, Psichiatra della Harvard Medical School, spiega che la “Cicloterapia” aiuta e allevia gravi forme di Depressione. Gli Scienziati, che da anni studiano i benefici della bicicletta sul nostro cervello, sono concordi: pedalare abbassa lo stress e diminuisce la Depressione. In una parola, regala felicità. Inoltre, andare al lavoro in bici ha effetti benefici per il cervello: un nuovo studio inglese conferma come una pedalata, oltre a tonificare il corpo, fa bene alla mente. Lo studio condotto da un gruppo di Ricercatori della University of East Anglia (UEA) in collaborazione con il Centre for Diet and Activity Research (CEDAR) dimostra che quanti raggiungono il posto di lavoro in bicicletta, oltre a non rischiare problemi alla prostata nel caso degli uomini, sono molto più reattivi delle persone sedentarie, raggiungono una migliore concentrazione e sono più resistenti alle fatiche intellettuali rispetto ai colleghi che sono soliti viaggiare con moto o auto. Per giungere a queste conclusioni, la ricerca pubblicata su “Preventive Medicine” ha preso in esame 18.000 pendolari di età compresa tra i 18 e i 65 anni, che sono stati oggetto di osservazione per un periodo di quasi 18 anni.
Nessun danno alle articolazioni
A differenza di altri sport, come la corsa, il Ciclismo è un sport a basso impatto, in quanto pedalando, non esercitiamo pressioni sulle articolazioni degli arti inferiori. Ecco perché è particolarmente indicato per le ginocchia, mantenendole in buona salute. Inoltre, la bici migliora il metabolismo muscolare di glutei, cosce e polpacci, e rafforza anche i muscoli e le ossa della zona dorsale, quindi anche la schiena ne riceve benefici.
Nessun rischio per la salute maschile
È inoltre opportuno sottolineare che non esiste un legame fra l’andare regolarmente in bici e l’insorgenza di problemi per la salute maschile. Infatti, secondo un recente studio britannico della University College di Londra, i ciclisti non rischiano infezioni uro-genitali, Disfunzione erettile e Infertilità. I Ricercatori hanno preso in esame un campione di 5.300 ciclisti inglesi, fra i 16 e gli 88 anni, abituati a stare in sella dalle tre alle nove ore alla settimana per valutare le probabilità di ammalarsi di queste patologie. E i risultati ottenuti sono tranquillizzanti.
Praticare in sicurezza
Naturalmente prima di intraprendere questo tipo di attività, visto anche un eventuale elevato impegno cardiaco, è opportuno effettuare una visita medica specialistica dal Medico sportivo, anche se si svolge un’attività amatoriale di tipo non agonistico. Altro punto importante è rappresentato dalla scelta del luogo dove praticare il Ciclismo. È opportuno scegliere strade poco frequentate da automobili per due motivi importanti: il primo è rappresentato dal rischio di incidenti, purtroppo in Italia gli incidenti con ciclisti coinvolti sono molto frequenti; il secondo è rappresentato dall’elevato livello di inquinamento che vanifica i benefici relativi la capacità polmonare. Naturalmente questi problemi non sussistono per chi pratica la mountain bike. Infine, per praticare questo sport in tutta sicurezza occorre indossare sempre il casco, i guanti e gli occhiali; utilizzare un telaio con misura adeguata, in quanto una scorretta posizione in sella può arrecare disturbi al rachide o alle articolazioni degli arti inferiori (per questo motivo quando si acquista una bici è importante affidarsi a negozianti esperti); è inoltre opportuno indossare un vestiario tecnico adeguato al clima, tale da consentire l’evaporazione del sudore e la protezione dal vent