Dipende dall’uomo, dipende dalla donna, a volte da tutti e due. In ogni caso, lo dice uno studio dell’Istituto superiore di Sanità, l’infertilità continua a crescere, oggi circa il 15% delle coppie italiane non riesce a concepire un figlio dopo un anno di rapporti non protetti e, secondo le stime, questa percentuale salirà sino al 19%. I motivi sono tanti. Si va dall’età sempre più elevata della donna che sceglie di intraprendere una gravidanza, allo stile di vita che causa una percentuale sempre maggiore di spermatozoi non vitali nell’uomo. Riferisce l’Istituto Superiore di Sanità che, secondo molti studi, la percentuale di milioni di spermatozoi per millilitro si sarebbe quasi dimezzata negli ultimi 50 anni.
Stress, cortisolo e infertilità
Un fattore sicuramente importante è lo stress, che incide sia sull’uomo che sulla donna, anche se con meccanismi differenti. In entrambi i sessi, lo stress incrementa il rilascio nel sangue di cortisolo, un ormone che viene prodotto dalle ghiandole surrenali in risposta alle situazioni di allarme. Quando si avverte un pericolo o si ha bisogno di affrontare uno sforzo eccessivo, l’organismo mobilita tutte le sue risorse producendo più cortisolo: questo ormone accresce il livello di glucosio nel sangue per far funzionare meglio cervello e muscoli, fa contrarre la nuca in posizione di difesa, accelera le pulsazioni e fa rialzare la pressione sanguigna per aumentare la potenza muscolare.
Donne e androgeni, calo del testosterone
Il meccanismo sopra descritto, molto utile quando l’uomo primitivo doveva affrontare un nemico o un animale feroce, non aiuta invece nelle cento situazioni di allarme prodotte dalla nostra vita attuale: non si può certo aggredire l’automobilista che taglia la strada oppure prendere a morsi il rivale in amore… così tutto quel cortisolo in circolo non si sfoga nell’azione, ma produce danni di vario tipo all’organismo.
Nelle donne si trasforma in gran parte in ormoni maschili, e può provocare la Sindrome dell’ovaio policistico, interferire con la produzione di estrogeni e progesterone da parte delle ovaie, causare irsutismo e sterilità, amenorrea e cicli anovulatori. Nell’uomo, il ripetuto stimolo alle surrenali causa un esaurimento di queste ghiandole, con stanchezza, ansia da prestazione, aumento dei radicali liberi, calo del testosterone, riduzione della vitalità degli spermatozoi. Insomma, il naturale equilibrio ormonale si altera e sfavorisce il concepimento.
Come nasce lo Yoga Ormonale
Lo Yoga Ormonale fu creato nel 1992 da Dinah Rodrigues, Yogini e Psicologa brasiliana. Dinah aveva già 65 anni, ma secondo il suo Ginecologo i suoi ormoni erano quelli di una donna di almeno dieci anni più giovane. Doveva essere merito dello Yoga, e quindi nello Yoga si poteva cercare una risposta specifica ai disturbi ormonali. In stretto contatto con Medici e Ricercatori dell’Università di San Paolo, in Brasile, Dinah mise a punto una sequenza fissa da ripetere con regolarità che riuniva posizioni Yoga, tecniche energetiche tibetane e una respirazione particolare: era nato lo HYT (Hormone Yoga Therapy), che in molte nazioni viene accettato come vera e propria terapia.
Yogaterapia contro l’infertilità
Creato per aiutare le donne in perimenopausa (il periodo che precede la menopausa), lo Yoga Ormonale si è presto rivelato un valido strumento anche per contrastare ogni disordine ormonale, perché non agisce soltanto sulle ovaie ma riattiva in modo naturale la funzionalità di tutte le ghiandole endocrine coinvolte nella sintesi degli ormoni sessuali, dall’ipofisi al surrene, dalla tiroide alle gonadi, riportando un equilibrio fisiologico. In questo senso è molto efficace per combattere Amenorrea, cicli anovulatori, Sindrome dell’ovaio policistico, disfunzioni tiroidee, cioè la maggior parte delle condizioni che rendono le donne infertili. In seguito, Dinah Rodrigues ha adattato la pratica alle problematiche maschili per riattivare la produzione di testosterone e aumentare la vitalità degli spermatozoi che, a causa di stili di vita sbagliati (fumo, bevande alcoliche, stress lavorativo, mancanza di sonno e scarso movimento) o dell’avanzare dell’età, diminuisce.