Autore: Prof. Antonio FraioliDott. Gioacchino Mennuni

 Fango termale, importante la composizione

Quando si parla di fango si pensa per lo più ad un terreno melmoso e viscido. In realtà il fango termale è tutt’altra cosa sia per quanto riguarda le caratteristiche fisico-chimiche, sia, e soprattutto, per il suo utilizzo a fini terapeutici. Esso deriva dalla mistura di una componente solida, naturalmente calda o riscaldata, chiamata melma o, in termine tecnico, “fango vergine”, essenzialmente a base di argilla e di altre sostanze, con acqua minerale a diversa composizione chimica (zolfo, iodio, calcio, magnesio, solfato, bicarbonato ecc.) che caratterizza, diversifica e conferisce al fango una sua specificità. La commistione tra componente solida e liquida avviene all’interno di apposite vasche e si realizza dopo un determinato periodo di tempo di non meno di sei mesi, definito “maturazione”, al termine del quale il prodotto finale, che assume caratteristiche fisico-chimiche diverse rispetto alle componenti originali, acquista proprietà terapeutiche.

Come agisce la Fangoterapia

Il meccanismo d’azione della Fangoterapia si articola in effetti meccanici, termici, chimici, antinfiammatori ed antiossidanti locali e generali. Nella sede di applicazione del fango si determina un aumento della temperatura della cute, degli strati sottocutanei e dei muscoli con incremento della velocità di circolazione del sangue che favorisce l’allontanamento delle sostanze nocive connesse all’infiammazione e una riduzione delle contratture muscolari. Gli effetti generali consistono in un aumento della temperatura corporea e, quindi, della sudorazione, con conseguente liberazione dalle sostanze tossiche che sono in genere presenti nelle situazioni patologiche, e reazioni neuroendocrine con liberazione in circolo di ormoni e peptidi oppioidi ad azione antidolorifica. C’è essenzialmente un miglioramento della qualità della vita dei Pazienti con diminuzione non solo del dolore presente nelle articolazioni colpite ma anche della limitazione funzionale e una riduzione delle conseguenze disabilitanti e del consumo di farmaci. Tali effetti positivi persistono nel tempo (circa sei mesi) anche dopo la conclusione della terapia termale.

Come si svolge

La Fangoterapia è praticata a digiuno in appositi camerini; il fango può essere interamente spalmato sul corpo o su parti limitate a seconda delle indicazioni terapeutiche, con uno spessore di 7-10 cm ad una temperatura di 47°C-50°C e poi ricoperto da lenzuola, tele cerate o coperte per evitare la dispersione del calore. La durata dell’applicazione è di 15-20 minuti, trascorsi i quali il fango viene rimosso ed il Paziente sottoposto ad un bagno e/o doccia di pulizia con acqua minerale a 37°C; asciugato e coperto, resta in posizione supina o semisdraiata per la durata di circa 30 minuti; è questa la fase della cosiddetta “reazione” in cui continuano gli effetti biologici indotti dalla Fangoterapia. Frequente è l’associazione di fanghi e bagni termali (Fangobalneoterapia). Il “bagno termale” consiste nell’immersione, completa o parziale, in vasca individuale o piscina collettiva contenente acqua termale, a temperatura compresa tra 34°C e 38°C e per tempi variabili (15-30 minuti) a seconda delle indicazioni cliniche. Possono essere previste variazioni per le condizioni generali di salute indipendentemente dall’età.


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